Luba, un gatto domestico che usciva solo per brevi passeggiate è stato gravemente colpito da alcuni cacciatori domenica mattina tra Rosà e Cusinati, in provincia di Vicenza. Il gatto è sopravvissuto per miracolo. Dopo essersi nascosto per 36 ore a causa della paura, è tornato a casa con ferite già infette. La clinica veterinaria dove è stato portato in cura ha riscontrato ben 13 pallini conficcati nel suo corpo, che al momento non possono essere rimossi. L’Ente Nazionale Protezione Animali ha presentato denuncia.
“Difficile pensare che sia trattato di un errore – afferma Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa – Luba non ha certamente l’aspetto di una lepre o di un fagiano. Ricordiamo anche che i cacciatori non possono sparare a meno di 150 metri dalle case e comunque non possono puntare il fucile in direzione delle abitazioni. Riteniamo si sia trattato di un gesto crudele e volontario. Per questo abbiamo attivato il nostro ufficio legale tramite l’avvocato Claudia Ricci e ci auguriamo che il lavoro delle forze dell’ordine porti al più presto risultati nelle indagini. Purtroppo, non sarebbe la prima volta che dei cacciatori puntano il loro fucile su animali domestici”.