Per le associazioni animaliste è "allarme rosso" abbandoni nel Trevigiano. Se ne fa portavoce l'Enpa di Treviso, segnalando le gravissime difficoltà nell'arginare e gestire l'inarrestabile emorragia nell’abbandono di gattini.
Da metà marzo a settembre inoltrato l'Enpa e altre associazioni protezionistiche ricevano infatti segnalazioni pressoché quotidiane. Quasi si tratta di cuccioli, talvolta anche di intere cucciolate. Pochi, fortunati, vengono casualmente trovati dai passanti e messi in sicurezza, ma numerosissimi – migliaia forse – quelli che perdono la vita. Questo dramma si ripete ogni anno, con tragica regolarità.
«La violenza contro gli animali è un "evento sentinella", nel senso che può avere carattere predittivo rispetto al verificarsi di comportamenti criminosi contro bambini, donne e anziani. Da questo punto di vista la denuncia rappresenta uno strumento di prevenzione. E poiché sono più di 300 i gattini abbandonati ospitati a casa dei nostri volontari e visto che i nostri appelli alle istituzioni rimangono inascoltati, abbiamo deciso di presentare alla Procura della Repubblica il 131 denunce per abbandono (Art. 727 c.p.) riferite a 300 gattini», spiega Adriano De Stefano, presidente di Enpa Treviso. «Sappiamo – prosegue De Stefano – che sarà difficile, se non impossibile, trovare i responsabili di questi atti criminali, tuttavia non possiamo esimerci dal denunciare il reato. Speriamo che possa darci la visibilità necessaria affinché intervengano gli enti pubblici, applicando le leggi, per contenere il fenomeno».
Da un paio d'anni, per monitorare e ufficializzare il fenomeno, la Protezione Animali trevigiana ha predisposto un "Modulo di ritrovamento" che viene compilato ad ogni evento e sul quale sono indicati il luogo del ritrovamento, l'entità, lo stato di salute dei gattini e le generalità della persona che li ha raccolti. «Il modulo – aggiunge Claudia Mei dell'ENPA di Treviso – viene inviato al Comune di riferimento per chiedere l'autorizzazione alla detenzione fino all'affido. Non vogliamo puntare il dito contro nessuno ma crediamo che i tempi siano ormai maturi per fare un passo in più e garantire ai gatti maggiori tutele di quelle attualmente previste».