Funzionari della Comunità montana di Valle Trompia pranza no con uccelli protetti e vietati. Enpa di Brescia: “il tema della fauna protetta non passi in secondo piano”

Quello che è accaduto nella sede della Comunità Montana di Valle Trompia a Gardone Val Trompia, in provincia di Brescia, ha suscitato sdegno e diverse reazioni. Tutto è cominciato quando, all’ora di pranzo di venerdì, i carabinieri forestali hanno fatto irruzione nella struttura scoprendo un pranzo il cui menù prevedeva tre uccellini a testa. In totale 65, come riporta il Corriere. Tutti esemplari protetti dalle normative di riferimento e che, invece, circa venti persone tra dirigenti e impiegati dell’ente sovracomunale, non curanti delle disposizioni anti-Covid, stavano mangiando.
“Come tante altre volte – ha commentato l’Enpa di Brescia sulla sua pagina Facebook – la provincia di Brescia appare sui quotidiani nazionali per il triste primato del bracconaggio della fauna selvatica. A seguito della notizia di ieri del pranzo a base di uccellini illegali che si è svolto presso la sede della comunità montana della Valle Trompia, ci fa piacere che anche i quotidiani nazionali abbiano dato risalto alla vicenda, citando anche le nostre dichiarazioni.
Quello che noi ci aspettiamo è che il presidente Massimo Ottelli non si limiti al dispiacere, ma che prenda dei seri provvedimenti sulla questione. Non basta l'ammissione di colpa di uno dei partecipanti, perchè tutti coloro che partecipavano al banchetto (e chi ne era a conoscenza) sono complici di quanto avvenuto.Ci auguriamo inoltre che il tema della fauna protetta non passi in secondo piano, a causa di interessi di sorta o sotto la maschera della violazione dei regolamenti Anti-Covid, anch'essi importanti ma che temiamo nascondano l'altrettanto importante problema del bracconaggio”.

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