Foche. Bene il giro di vite UE sul commercio, ma l’Europa eviti il rischio di cadere in contraddizione approvando il TTIP

«Quella che arriva da Bruxelles, dove le istituzioni comunitarie hanno rafforzato il bando contro il commercio di prodotti derivati dalla foca, è davvero una bella notizia, ma come la mettiamo con il TTIP?». Lo dichiara l'Ente Nazionale Protezione Animali con la consigliera nazionale Annamaria Procacci.

La nostra non è una domanda polemica, ma, nel giorno in cui ci rallegriamo per questo nuovo voto di civiltà, desideriamo, nello stesso tempo, ricordare sia alla Commissione Europea sia agli Europarlamentari che la legislazione UE in materia di animali, dalle norme sugli allevamenti al trasporto, dalla sperimentazione per cosmesi alla clonazione, rischiano di essere fortemente indebolite, se non addirittura cancellate, qualora andasse in porto il TTIP, quel negoziato attualmente in corso tra Usa e UE per la creazione di un mercato unico, il più grande del mondo, che di recente ha visto una preoccupante accelerazione dei lavori. La realizzazione di questa grande area di libero scambio prevede infatti l'”armonizzazione” o l'”equivalenza” delle normative, con la legislazione degli Stati Uniti, davvero meno garantista, che tenderà a prevalere su quella europea, più avanzata e più forte. Non è certo quello che i cittadini d'Europa, con tante mobilitazioni, hanno chiesto e ottenuto in questi anni, come dimostra la vicenda delle foche.

«L'Unione Europa – conclude Procacci – esca dal rischio di una contraddizione che in nome del mercato sarebbe tutta giocata sula pelle degli animali».

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