Fauna selvatica. Accordo tra Regione ed Enpa, “prelievo in tana” alla volpe solo in casi eccezionali di emergenza per l’incolumità pubblica

Insieme per difendere l'equilibrio ecosistemico dell'Emilia-Romagna. Termina con una stretta di mano e la promessa di una collaborazione attiva, l'incontro tra l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, la consigliera nazionale di Enpa (Ente nazionale protezione animali), Annamaria Procacci e il responsabile dell'Ufficio fauna selvatica Enpa, Andrea Brutti.

La Regione aveva voluto l'incontro con l'associazione animalista dopo il rinnovo del "Piano volpe" che approvato da Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ammetteva tra le pratiche di controllo della volpe la cosiddetta "caccia in tana" che aveva scatenato le dure reazioni di Enpa.

Da qui la richiesta di un dialogo faccia a faccia per verificare la possibilità di superare una pratica che, anche per la Regione, è da ricondurre alla eccezionalità. 

L'equilibrio, tra l'abolizione di pratiche di selezione crudeli e la necessità di garantire la sicurezza e l'incolumità dei cittadini, è stato trovato nel limitare "chirurgicamente" e drasticamente gli interventi in tanaai soli argini dei fiumi e su indicazioni e richieste precise di Aipo, Protezione civile e Prefetture al fine di intervenire, se necessario, a salvaguardia della sicurezza idraulica e della popolazione. Ad attuare gli eventuali interventi, sarà esclusivamente la Polizia provinciale. 

Una pratica attivabile quindi solo in extremis e in situazione di pericolo e che dovrebbe praticamente azzerarsi attraverso la capillare prevenzione già messa in atto dalla Regione sui fiumi, torrenti e rii.

Questa precisazione verrà inserita in una delibera di Giunta che andrà all'approvazione lunedì 3 giugno. Soddisfazione da Enpa che ha espresso la volontà di promuovere il Piano regionale anche presso le altre Regioni italiane.

 

 

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