Ancora un rapace preso a fucilate dai bracconieri, colpito a tradimento nel periodo in cui attraversava la Liguria per compiere la migrazione pre-riproduttiva. Ritrovato inerme in un giardino del comune di Sesta Godano, provincia della Spezia, e portato al Cras Enpa di Genova, mostrava segni di un’anomala debolezza, totalmente privo di forze non reagiva agli stimoli.
“Inizialmente – afferma l’Enpa di Genova – sospettavamo fosse stato preso alla sprovvista dai recenti temporali e cali di temperatura, purtroppo però le lastre ci hanno rivelato una situazione assai diversa: l’esemplare è stato impallinato da un bracconiere. I 3 pallini di piombo sono situati così in profondità nell’addome del falco che una rimozione chirurgica sarebbe controproducente se non fatale, perciò, non essendoci lesioni gravi ad organi interni – e scongiurando un’intossicazione da piombo – stiamo attendendo che il rapace riprenda le forze. L’esemplare è molto nervoso e dimostra di essere insofferente alla degenza quindi, dopo un check up finale, lo libereremo!”
“Come se la vita di un selvatico non fosse già abbastanza fragile ed esposta ai normali rischi della vita in natura – continua l’Enpa di Genova – a ciò si aggiunge la mano ignorante di bracconieri che a colpi di fucile spazzano via vite modellate dall’evoluzione. Forse per noia, crudeltà o per frustrazione… ma noi siamo nauseati e stufi. Questa volta i bracconieri non ce l’hanno fatta ma, se questo è un possibile lieto fine, ogni anno centinaia di selvatici finiscono trapassati dai pallini di piombo di fucili che, se non tolgono la vita la invalidano per sempre condannando l’animale ad indicibili sofferenze. A noi non resta che cercare di rimediare a veri e propri reati contro la natura, ad atti infami compiuti da individui codardi, che restano come sempre impuniti.