In Puglia, dall’entrata in vigore della Legge Regionale 2/2020, è obbligatorio microchippare i gatti, non solo di colonia ma anche di proprietà. Inizia così l’appello che i volontari dell’Enpa Ruvo di Puglia hanno indirizzato a tutti coloro che hanno in casa i felini.
“Cosa significa – afferma l’Enpa Ruvo di Puglia – e perché, anche laddove non vi fosse obbligo, sarebbe comunque opportuno? Il microchip è uno strumento di identificazione unico per ogni animale abbinato alle sue caratteristiche fisiche e ai dati del proprietario. Il medico veterinario lo inocula sottocute in modo totalmente indolore e procede poi a iscrivere il gatto nel database dell’Anagrafe Nazionale Felina. Si tratta di un chip elettronico che, impiantato sotto la pelle del gatto, serve a identificare il proprietario del gatto nel caso in cui quest’ultimo si smarrisca e qualcuno lo trovi e lo porti presso il servizio veterinario di una Asl o un ambulatorio veterinario privato”.
“Il microchip è importante in particolare per i gatti che passano molto tempo all’aperto, i quali corrono un maggior rischio di smarrirsi o di essere catturati erroneamente o inconsapevolmente. È fondamentale per la loro tutela e può contribuire a ridurre il fenomeno del randagismo, sempre più diffuso. L’inoculazione del microchip è, quindi, anche una pratica di civiltà perché limita il randagismo permettendo di restituire al proprietario il gatto smarrito, e per noi un indiscusso gesto d’amore verso i nostri amati felini”.