Enpa non è partner della criptovaluta Pomi Coin. Mai autorizzato l’uso del logo, mandato al nostro Ufficio Legale di agire a tutela dell’ente

Da questa mattina circola sui social una comunicazione pubblicitaria relativa alla prevendita di una criptovaluta dedicata agli animali da compagnia, Pomi Coin. Gli ignoti autori della comunicazione pubblicitaria segnalano, tra i partner dell’iniziativa, anche l’Ente Nazionale Protezione Animali assieme ad altre quattro organizzazioni e cioè l’OIE (World Organization for Animal Healt, che è una organizzazione internazionale intergovernativa), il World Animal Protection, l’Instituto Distrital de Proteccion y Bienestar Animal (che è un ente governativo della Colombia) e l’organizzazione tedesca Deutscher Tierschutzbund E.V..

Enpa non è mai stata coinvolta nell’operazione, ne ignora le finalità e non ha mai autorizzato l’uso del logo. Siamo quindi del tutto estranei e vittime di una probabile truffa dalla quale prendiamo le distanze. Immaginiamo che sia la stessa cosa per le altre quattro organizzazioni citate, visto che nei loro siti non c’è alcuna comunicazione relativa ai fantomatici Pomi Coin. 

Nell’invitare tutti a non investire nemmeno un centesimo in una criptovaluta che si presenta al pubblico e al mercato usando abusivamente il nostro nome (e immaginiamo anche quelli degli altri quattro presunti partner) comunichiamo che la nostra Presidente Nazionale Carla Rocchi ha già attivato il nostro Ufficio Legale dando il mandato di agire a tutela dell’ente e di denunciare i promotori dell’iniziativa (che sono al momenti ignoti).

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