Enpa di Torino lancia allarme: “il Racket dei cani a Torino è molto più di un’ipotesi. Invitiamo i cittadini a segnalare queste situazioni e a non acquistare da questi soggetti”

La Sezione Enpa di Torino attraverso il suo presidente Marco Bravi fa una riflessione sul fenomeno del racket dei cani a Torino e lancia un allarme affermando che, purtroppo, si tratta non solo di ipotesi.

“Si confondono nelle città con i veri senzatetto – afferma Marco Bravi – quelli che si tolgono il pane di bocca pur di curare l'unico affetto che hanno, il loro cane con cui vivono in simbiosi. Questi no: i loro cani hanno sempre il passaporto, da cui emerge che arrivano tutti da Piscu, in Romania, e che sono controllati dallo stesso veterinario. I cartelli per l’elemosina sono praticamente uguali, spesso con la stessa calligrafia. E provano a venderli ai passanti a 200 euro l'uno, comprensivi di documenti. Per il Nucleo Guardie Zoofile dell’ENPA di Torino è molto più di un dubbio. Ipotizziamo che ricevano un “kit” alla partenza dal loro Paese. Crediamo che ci sia un mercato, forse con veri e propri allevamenti in Romania: c’è qualcuno che fa accoppiare i cani, spesso di razza o al primo incrocio. Poi smista i cuccioli appena sono abbastanza grandi per il viaggio. Queste persone non sono senzatetto, ma “pendolari” di questo racket: è il loro lavoro, lo fanno per lucro. Noi ne abbiamo controllati una cinquantina: sono tutti senza dimora e forse parenti fra di loro. Vengono a Torino con l’autobus e ci restano qualche giorno, dormendo per strada. Raccolgono soldi con l’elemosina e, soprattutto, vendono i cani. 200 euro: una tariffa standard, che spesso porta risultati. Infatti li vediamo spesso con animali diversi: noi ne abbiamo ritirati alcuni quando erano malnutriti, maltrattati o addirittura morti. Ma, tre giorni dopo, le stesse persone ne avevano altri”.

La Sezione Enpa di Torino ha sottolineato che si tratta di un problema di illegalità e quindi di ordine pubblico e che quindi dovrebbe essere affrontato dalla politica della Città di Torino e dalle Forze dell'Ordine. “Enpa – conclude Marco Bravi -intensificherà i controlli attraverso le proprie Guardie Zoofile ma anche i cittadini devono contribuire a fermare questo mercato, non acquistando gli animali ed imparando a distinguere questi approfittatori dai veri senzatetto che trattano bene i loro animali. E' per far questo che va avviato un censimento che ci permetta poi di tutelare ed aiutare chi ne ha veramente bisogno”.

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