Anche la Protezione Animali savonese esprime viva preoccupazione per la balenottera Codamozza, di ritorno nel mar Ligure e, conscia di cosa sia per cetacei e pesci questo mare, come peraltro gli altri del mediterraneo, le augura buona fortuna, ne ha davvero bisogno.
L’Enpa di Savona in una nota si è detta “stufa del trionfalismo inopportuno su Pelagos, il cosiddetto Santuario dei Cetacei, come se si trattasse di un tratto di mare dove esista una qualche tutela: nulla di più falso, perché a parte la sua istituzione con la legge 391 dell’11 ottobre 2001, non è più stato approvato un solo articolo di legge e Pelagos rimane quindi, secondo Enpa, solo una “espressione geografica”.
Ecco invece cosa bisognerebbe fare, e subito, per proteggere davvero la povera Codamozza e tutti gli altri cetacei e pesci che tentano di vivere nel Santuario dei cetacei:
Costituire nuove e vaste aree marine protette dove ogni attività di pesca ed inquinante sia bandita, quelle esistenti sono francobolli (Portofino, Bergeggi, Gallinara)
Utilizzare i soldi destinati dall’Unione Europea al settore della pesca anche per la ricerca ed il recupero delle migliaia di chilometri di reti da pesca perdute o abbandonate sul fondo del mare, finanziare la riconversione di quelle di plastica in materiali biodegradabili, creando altresì servizi a terra che permettano ai pescherecci di smaltire la plastica rimasta nelle reti a strascico.