Enpa di Milano accoglie un gufo e spiega come riconoscerli da altri rapaci notturni

Un esemplare di rapace notturno è stato trovato a terra lunedì a Peschiera Borromeo (Milano) da una signora che lo ha messo in sicurezza e portato alla sede dell’Enpa di Milano. “Era in discrete condizioni di salute – racconta l’Enpa di Milano -nonostante la sua poca reattività. Dopo averlo monitorato per un paio di giorni, anche lui verrà trasferito a breve al CRAS di Vanzago. Dopo i numerosi ingressi di civette nelle ultime settimane, abbiamo quindi accolto… un gufo! Soprattutto per gli esemplari più giovani, non è sempre facile distinguere le due specie, anche se in effetti presentano alcune caratteristiche uniche. Il gufo ha dimensioni maggiori e una testa più tondeggiante, con due ciuffi ai lati del capo, più evidenti negli adulti. Anche l’osservazione degli occhi ci può aiutare: nella maggior parte dei casi, quelli del gufo sono di colore arancione (gialli nella civetta, invece)”.

Una curiosità: se oggi associamo al gufo l’idea di malasorte (si dice “gufare” per augurare o portare sfortuna), per via di vecchie credenze popolari che attribuivano al suo verso un suono sinistro, in quasi tutte le culture antiche è invece considerato una creatura magica, grazie alle sue abitudini notturne, il suo volo silenzioso e la sua vista straordinaria, che in questi miti rimanda alla profezia e chiaroveggenza. “Per noi – conclude l’Enpa di Milano – i gufi sono semplicemente una delle tante creature meravigliose che abbiamo il privilegio di conoscere e scoprire nella nostra quotidiana attività di soccorso!”

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