Enpa aderisce all’ICE End The Slaughter Age per chiedere alla Commissione Ue di spostare i sussidi agricoli dalla zootecnia verso alternative più etiche e sostenibili.

L’Ente Nazionale Protezione Animali ha aderito all’ Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) End The Slaughter Age che chiede alla Commissione Europea di spostare i sussidi agricoli attualmente destinati alla zootecnia verso alternative più etiche e sostenibili. Secondo l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), abbiamo circa 6 anni per evitare il punto di non ritorno climatico. Le emissioni dei gas serra hanno raggiunto livelli mai visti prima su questo pianeta. Dal 15% al 51% sono dovuti al consumo di carne tradizionale. Esistono alternative etiche in grado di produrre la stessa quantità di carne con il 96% di emissioni serra in meno.

End The Slaughter Age (ETSA) è un’organizzazione internazionale creata con l’obiettivo di porre fine allo sfruttamento animale. Per fare questo, tra le varie iniziative, ha creato un’omonima Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) con due proposte specifiche che mirano a riconvertire allevamenti e macelli per un mondo più etico e sostenibile:
L'esclusione della zootecnia dalle attività ammissibili alle sovvenzioni agricole e l'inclusione di alternative etiche ed ecologiche, come l'agricoltura cellulare e le proteine vegetali;

Incentivi per la produzione e la vendita di prodotti di origine vegetale e di agricoltura cellulare;

La raccolta delle firme è partita lo scorso 5 giugno, data scelta dal comitato organizzatore perché coincide con il National Animal Rights Day, una giornata dedicata alla sensibilizzazione sui diritti degli animali. Lo scopo è raccogliere almeno 1 milione di firme da sette stati membri dell’Unione Europea entro un anno, è questo infatti il minimo necessario perché la Commissione europea sia obbligata ad agire, portando avanti l’iniziativa in sede legislativa, oppure rifiutandola ma con adeguate motivazioni.

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