“Emergenza” topi a Roma. L’ordinanza del Commissario Tronca è inadeguata: il problema non sono gli animali ma il degrado. Ritirare il provvedimento subito

«Non è vietando ai cittadini di dar da mangiare a gabbiani e piccioni, né, tanto meno prescrivendo pericolose campagne di sterminio, letali anche per altri animali, che si può pensare di gestire la popolazione di topi della Capitale, come quella di qualsiasi altra specie. Questa strategia non è etica. E non è neanche efficace visto che i rifiuti straripano dai cassonetti, finendo quasi sempre per imbrattare le strade, la cui pulizia, peraltro, lascia molto a desiderare». Lo dichiara il responsabile della Sezione Enpa di Roma, Michele Gualano, che prosegue: «La vera piaga della Capitale è il degrado. Di esso sono responsabili in primo luogo coloro i quali fino ad oggi hanno amministrato la città in modo disastroso. Scaricare le colpe di questo fallimento sugli animali, chiedere ai cittadini di sostituirsi ai pubblici poteri e di porre rimedio a colpe altrui, significa continuare a perpetuare gli errori del passato. Insieme ad altri 3 milioni di romani auspichiamo che il prossimo Sindaco, che speriamo animato da ben altra sensibilità dei suoi predecessori, cambi al più presto registro».

«Tra l'altro l'ordinanza ci coglie di sorpresa perché, proprio la scorsa settimana, il Sub-Commissario De Milato si è fatto promotore dell'istituzione di un tavolo di coordinamento con le associazioni animaliste proprio per affrontare questioni e tematiche legate agli animali. Ebbene – aggiunge Gualano – in tale sede non si è mai parlato dell'ordinanza topi, né di un divieto di alimentare gabbiani e piccioni».

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