Domatore ucciso da tigri. Rocchi (Enpa): no all’uccisione degli animali. Siano trasferiti in un santuario. Accelerare sul circo senza animali

«Diciamo no ad ogni ipotesi di uccisione delle tigri che ieri sera hanno aggredito il domatore del circo attendato a Triggiano, nel Barese. Gli animali invece siano affidati alle cure di un santuario dove vivere il resto dei loro giorni», lo dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi. «Esprimiamo il nostro cordoglio per il tragico incidente di cui è rimasto vittima il domatore, tuttavia ciò che è accaduto a Triggiano dimostra ancora una volta l’urgenza di mettere al bando l’uso degli animali negli spettacoli circensi. In questi mesi – prosegue Rocchi – abbiamo assistito a ripetuti annunci da parte del Ministro Bonisoli circa l’imminente approvazione di una legge delega e dei relativi decreti per arrivare al circo senza animali. C’era già una legge delega per il graduale superamento dell’uso di animali nei circhi, non la migliore in assoluto ma era comunque qualcosa, però il governo ha ritenuto di non esercitarla entro i termini fissati a fine dicembre 2018. In questi giorni apprendiamo dagli organi di stampa che il ministro avrebbe convocato per l’11 luglio una “cabina di regia” proprio sui circhi alla quale, inspiegabilmente e vogliamo credere solo per un disguido, l’Ente Nazionale Protezione Animali non è stato invitato».
 
Enpa ricorda che il circo rappresenta un pericolo e motivo di sofferenza non solo per gli animali, costretti a una vita dietro le sbarre e obbligati a compiere esercizi innaturali, ma anche per le persone. Elefanti, tigri, orsi non sono peluche ma esseri senzienti con precise caratteristiche ed esigenze etologiche che nulla hanno a che vedere con le insegne circensi.

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