L'Ente Nazionale Protezione Animali chiede all'Ama di rimuovere immediatamente, a partire da subito, le esche topicide distribuite "a vista" sul territorio di Roma, senza cioè adottare alcuna cautela per evitare che altri animali, selvatici o d'affezione entrino in contatto con il veleno. L'intervento documentato dal Tg3 ha mostrato persino esche di paraffina posizione tra le radici degli alberi, nei prati o posizionate poco al di sotto del livello del terreno. C'è grande allarme e grande pericolo per i cani i passeggiata, per i gatti di colonia, per gli uccellini e per tutta la fauna che vive nella nostra città. Dovesse essere avvelenato o peggio ancora morire un solo animale, l'Ente Nazionale Protezione Animale riterrà l'Ama responsabile di ogni singolo avvelenamento di animali o peggio ancora di ogni singola morte e, in tal caso, è pronta a mobilitare i suoi avvocati contro la municipalizzata.
Contestualmente Enpa chiede le dimissioni di chi ha disposto tale intervento «Sono stupita e sconcertata che qualcuno possa aver dato disposizioni in questo senso. Persino un bambino capirebbe la pericolosità di quanto fatto da Ama, tanto più – commenta Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa e responsabile dell'Enpa di Roma – che esiste una ordinanza ministeriale antiveleno con un preciso protocollo da seguire. Chiedo a tutti di attivarsi in tal senso. Nella sua incosciente impreparazione Ama mette a rischio anche la vita di un bambino che venisse in contatto con tali esche».
Per quanto riguarda poi la derattizzazione, Enpa ricorda che si sono metodi ecologici e incruenti per ridurre la presenza di topi in città.