Nei giorni scorsi la proprietà del delfinario ed alcuni esponenti politici, intervenendo su una presunta riapertura della struttura, hanno fornito informazioni palesemente inesatte sull'argomento. Per questo, l'Ente Nazionale Protezione Animali intende nuovamente fare chiarezza: la struttura non si trova nelle condizioni legali per riprendere la propria attività e per riaprire detenendo alcuna specie animale. Inoltre, il decreto di chiusura è già stato siglato dai tre ministeri competenti (Ambiente, Salute, Politiche Agricole).
Nel caso in cui la proprietà riaprisse il delfinario, essa si renderebbe responsabile di una lunga serie di gravissime violazioni della normativa vigente; violazioni che l'Ente Nazionale Protezione Animali non mancherà di denunciare all'autorità giudiziaria, includendo anche tutti i responsabili di gravi omissioni per non aver impedito l'eventuale arrivo degli animali e per la nuova riapertura.
L'Enpa, oltre ad aver nuovamente diffidato il Sindaco di Rimini, ha sollecitato un intervento immediato delle autorità, in primis del Servizio Cites del Corpo Forestale dello Stato che ha il compito di controllare e di accertare gli illeciti in tale materia, per scongiurare l'arrivo illegittimo dei pinnipedi che, secondo quanto pubblicizzato, dovrebbero giungere venerdì.
Ma ecco perché, stando alla vigente normativa, il delfinario di Rimini non può in alcun modo riaprire, né con i delfini né con alcuna altra specie animale:
– Il delfinario di Rimini non ha la licenza di giardino zoologico ai sensi D. Lgs. 73/2005. Al riguardo è bene ricordare che "… per giardino zoologico si intende qualsiasi struttura pubblica o privata con carattere permanente e territorialmente stabile, aperta e amministrata per il pubblico almeno sette giorni all'anno, che espone e mantiene animali vivi di specie selvatiche, anche nati e allevati in cattività …" Dunque, anche la struttura in questione deve possedere tale licenza, soprattutto se intende dar luogo ad una nuova attività. Tale licenza è obbligatoria per le strutture che iniziano attività dopo l'emanazione del decreto succiato;
– Il delfinario di Rimini non è una struttura itinerante. Nei giorni scorsi, a mezzo stampa, è stata ipotizzato che il delfinario riprendesse l'attività di intrattenimento con animali a titolo di "spettacolo viaggiante". La proprietà avrebbe presentato al Comune relativa richiesta di licenza. E' evidente, anche alla luce del D. Lgs. 73/2005, come la struttura riminese non possa assolutamente eludere questa norma;
– Il delfinario di Rimini non può detenere animali. Il provvedimento di chiusura del Delfinario di Rimini, già disposto con Decreto del Ministero dell'Ambiente (a fronte dell'inidoneità alla concessione della licenza di giardino zoologico), conferma in modo definitivo l'inidoneità della struttura a detenere animali di qualunque specie ai sensi del D. Lgs 73/05. Inidoneità che, va ricordato, è anche legata a "gravi ed irrisolvibili criticità nei confronti della rispondenza ai requisiti minimi richiesti dal D.M. 469/2001 in materia di detenzione in cattività degli esemplari di Tursiops truncatus".
E' evidente quindi che oltre all'aspetto normativo è necessario ricordare che tale struttura, non ritenuta idonea a nessun titolo anche dai Ministeri competenti, abbia esercitato negli anni una lunga serie di gravi violazioni e soprusi nei confronti degli animali. A
Facebook
Twitter
LinkedIn