«In un Paese come l'Italia, dove il rispetto della legge da obbligo sembra essere stato derubricato a mera facoltà, è possibile che una struttura sotto inchiesta penale per il maltrattamento di quattro delfini (gli animali sono sotto sequestro) e non a norma, come confermato sia dalla Cassazione che dal Ministero dell'Ambiente, abbia il via libera ad ospitare tre leoni marini per intrattenere il pubblico; che a tale struttura venga concessa la possibilità di riprendere la propria attività nonostante nonostante sia stato siglato il decreto di chiusura dai ministeri competenti; che questa autorizzazione sia accordata in aperta violazione delle vigenti prescrizioni normative, peraltro più volte ribadite con autorevolezza dal Ministero dell'Ambiente. Ma, soprattutto, che una struttura permanente, quale appunto è un delfinario, venga, non si sa per quale recondito motivo, equiparata dal Comune di Rimini ad attività temporanea di spettacolo viaggiante.» Lo dichiara il direttore scientifico dell'Ente Nazionale Protezione Animali, Ilaria Ferri, preannunciando una richiesta di accesso agli atti per sapere in base a quali principi e presupposti sia stata concessa una simile autorizzazione al Delfinario di Rimini. E, naturalmente, per pianificare tutte le eventuali iniziative legali che dovessero rendersi necessarie per ripristinare la legalità.
L'Enpa resta in attesa di leggere le carte, tuttavia ripercorrendo tutta la tormentata vicenda legata al delfinario della città romagnola, sembrano emergere non pochi punti oscuri. Punti talmente controversi da rasentare il paradosso, come nel caso del riconoscimento al delfinario della qualifica di spettacolo viaggiante. Un escamotage, secondo l'associazione, al quale Andrea Gnassi, Sindaco Pd di Rimini, sarebbe ricorso in extremis per consentire al delfinario di salvare la stagione estiva 2014. Il tutto sulla pelle degli animali. La Protezione Animali aspetta di vedere cosa c'è scritto nelle autorizzazioni; se, come si teme, dovessero emergere violazioni della nostra normativa, l'associazione è pronta ad agire con decisione nei confronti di chi se ne è reso responsabile.