Delfinario di Rimini, condannati per maltrattamento di animali ex direttore e ex veterinaria. Enpa (parte civile): “Sentenza storica”. Struttura inadeguata e delfini trattati farmacologicamente

“Una sentenza storica: con la condanna odierna dell’ex direttore del Delfinario di Rimini e dell’ex veterinaria della struttura, abbiamo ottenuto una vittoria che è già entrata nella storia”. Lo dichiara Carla Rocchi, Presidente Nazionale dell’Enpa, commentando la sentenza di oggi con la quale il giudice del Tribunale di Rimini, Raffaella Ceccarelli, ha condannato l’ex direttore del Delfinario a sei mesi di reclusione e l’ex veterinaria a quattro mesi di reclusione; entrambi sono stati riconosciuti colpevoli del reato di maltrattamento di animali. I quattro delfini sequestrati nel 2013 sono stati oggi confiscati e affidati in gestione al Ministero dell'ambiente di concerto con quello della salute e delle politiche agricole e forestali. Nel processo, Enpa è stata ammessa parte civile, assistita dall’avvocato Michele Pezone.

“Questa sentenza – aggiunge Carla Rocchi – è importante per il fatto in sé, ma anche perché da questo momento nessuno potrà più permettersi di sfruttare, danneggiare e sacrificare la salute di animali per l’esigenza di fare pubblico e di staccare biglietti. Ma è anche una lezione per gli enti locali e per gli imprenditori: quella che fino a qualche anno fa veniva spacciata come attrattiva turistica, ha mostrato oggi il suo vero volto, quello di una struttura eticamente inaccettabile; un vero boomerang per l’immagine di chi punta a attrarre pubblico e turisti sfruttando e maltrattando gli animali”.

La vicenda comincia nel luglio del 2013, quando nell’ambito di controlli istituzionali pianificati nei delfinari italiani, ed anche a seguito di un lungo carteggio amministrativo sul rilascio della licenza a giardino zoologico alla società Delfinario di Rimini srl, medici veterinari specializzati, funzionari del Ministero della Salute e del Ministero dell’Ambiente hanno effettuato un sopralluogo congiuntamente ad operatori della CITES presso il Delfinario di Rimini per la verifica del rispetto della normativa sui giardini zoologici e sui delfinari e hanno riscontrato molteplici e gravi criticità in merito alla gestione e alla custodia dei quattro delfini. La struttura risultava infatti costituita da una sola vasca e non era presente una idonea vasca per il trattamento medico-veterinario fisicamente isolata da quella utilizzata per il mantenimento degli animali. Ancora, sopra la vasca non era presente alcun sistema che potesse creare apposite aree ombreggiate e non era previsto un sistema di raffreddamento dell’acqua. La costrizione permanente della composizione sociale dei quattro delfini (Lapo, Alfa, Sole e Luna) in una struttura del genere poteva dunque comportare grave danno alla salute ed alle necessità etologiche degli animali, come attestato da tutti i consulenti della Procura, ausiliari di polizia giudiziaria e tecnici ministeriali.

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