35 tra galli e galline, 6 oche, 11 anatre e una capra tibetana. Un uomo residente nel quartiere di san Rocco a Monza li teneva tutti nella sua villetta alcuni ben nutriti, altri tenuti in pessime condizioni in un giardinetto dove le piante cresciute a dismisura nascondevano un enorme numero di sacchi della spazzatura mischiati a rottami in ferro e a una variegata tipologia di rifiuti che celavano anche alcune carcasse di galline e di anatre decedute da tempo. A scoprire la realtà di questo accumulatore compulsivo è stata l’Enpa di Monza che ha ricevuto una segnalazione da un conoscente del proprietario che era stato incaricato di badare agli animali in sua assenza. Mariano(nome di fantasia), infatti è stato ricoverato in ospedale per una grave malattia e ha chiesto ad uomo di prendersi cura dei suoi animali. Una volta entrato in casa però, quest’ultimo si è subito reso conto di trovarsi di fronte ad una situazione insostenibile e, superato lo choc, ha subito contattato l’Enpa di Monza che ha immediatamente effettuato un sopralluogo con il presidente Giorgio Riva e l’operatrice Federica. Valutata la drammatica situazione degli animali, sono stati organizzati dei turni di recupero per catturare e trasferire presso il Parco Canile di Monza tutti gli animali.
Può l’amore per gli animali degenerare al punto da trasformarsi in una vera e propria patologia? Sì; gli Inglesi hanno battezzato questo fenomeno “animal hoarding”, ovvero una particolare forma di accaparramento o accumulo compulsivo in cui l’oggetto della patologica mania di accumulo è un animale, generalmente gatti o cani, ma non solo.
Mariano, che purtroppo è morto due settimane dopo il ricovero, non era solo un animal hoarder; lui accumulava tutto nella sua villetta proprio nel centro del quartiere San Rocco, a Monza, tra l’indifferenza generale, è il caso di dire, perché nessuno si è mai accorto del suo problema o, nel caso se ne fosse accorto, si è ben guardato dal contattare i servizi sociali.