Crudeltà contro gli animali. A Carini (Palermo) cucciolo ucciso e gettato in uno scantinato pieno di eternit. Il corpo recuperato da Vigili del Fuoco e volontari Enpa. Appello: chi sa parli

Ucciso e gettato nello scantinato di una casa diroccata adibita a discarica, nella periferia di Villagrazia di Carini. E’ morto così un cucciolo di quattro mesi simil pitbull, il cui corpo è stato recuperato ieri dai Vigili del Fuoco e dai volontari della Sezione Enpa di Carini (Palermo). L’operazione è scattata nella tarda mattinata di ieri (domenica 29 settembre) quando un testimone ha informato il responsabile della Sezione, Paride Martorana, dell’uccisione del povero animale. Martorana si è immediatamente recato sul posto dopo aver contattato la Polizia Municipale e i Vigili del Fuoco. Il corpo del cagnolino, deceduto da non più di 24 ore,  era stato gettato nello scantinato di una casa diroccata e giaceva lì tra cumuli di eternit e di altri rifiuti. Ed è stata proprio la presenza dell’eternit a complicare non poco l’intervento di recupero. «Per evitare che il materiale si sbriciolasse, liberando così il suo potenziale cancerogeno – spiega Martorana – i Vigili del Fuoco hanno dovuto seguire una procedura particolare, molto laboriosa e impegnativa, che ha richiesto ben tre ore di lavoro».  Una volta recuperato, il cadavere è stato consegnato all’istituto zooprofilattico per l’esame necroscopico.
 
Sulla dinamica dei fatti non ci sono certezze; solo ipotesi. In particolare, secondo alcune voci raccolte dai volontari Enpa, il cagnolino potrebbe essere stato colpito a morte, magari con un calcio, perché non intendeva farsi fare il bagno dal suo “proprietario”. Ma si tratta, appunto, di circostanze non confermate. Per questo, la Protezione Animali di Carini lancia un appello chiedendo ad eventuali testimoni di farsi avanti. Soprattutto alla persona che per prima ha segnalato l’uccisione del cagnolino. «Come in tutti i casi di crudeltà ai danni di animali – dice Martorana – Enpa attiverà il proprio ufficio legale con una denuncia contro ignoti. Ben altro peso avrebbe, invece, una testimonianza puntuale e circostanziata». Farebbe aumentare in modo considerevole le probabilità di dare un volto e un nome a chi ha ucciso il povero cucciolo.

Nella foto un momento dell'operazone di recupero

Facebook
Twitter
LinkedIn