Cinghiali, la presidente Rocchi replica a Giulia Maria Crespi

Se Giulia Maria Crespi inneggia alla caccia al cinghiale, oltretutto in forma efferata e per sette-otto mesi l'anno, è evidentemente disinformata: infatti, questo tipo di attività venatoria viene già praticata, da oltre vent'anni, inutilmente e con vari pretesti proprio per sette/otto mesi l'anno. Ma non ha mai prodotto alcun risultato. Dobbiamo dunque pensare che il caldo di questa estate torrida abbia fatto un'altra, sia pure blasonata, vittima. 

Ignorare i punti principali della legge sulla protezione della fauna selvatica e sulla caccia – che non è una legge di stampo animalista -; auspicare una strage per gli animali e solo alcune multe per gli allevatori; non capire che i veri responsabili di questa morte recente e delle altre che la hanno preceduta sono coloro che lucrano sui ripopolamenti per un favore ai cacciatori in cambio di vantaggi elettorali; ignorare che in Italia la stessa norma nazionale viene aggirata per consentire più spari e che l’obbligatorietà dei metodi ecologici prioritari agli abbattimenti non viene rispettata; non essere a conoscenza del fatto che mancano censimenti e dati scientifici, ignorare tutto questo e anche altri numerosi aspetti del tema rischia di appannare una storia personale dalla quale ci si aspetterebbe, su questo argomento, maggiore competenza, maggiore sensibilità, maggiore responsabilità.

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