Cinghiali ad Ancona, Le Associazioni: No a fallimentari catture e abbattimenti, Sì alla prevenzione, a partire dalla sporcizia e rifiuti che attraggono gli ungulati.

 Le associazioni ENPA, GRIG, La Lupus in Fabula, LAC, LAV e WWF  esprimono il vivo dissenso contro ogni ipotesi, avallata dal Comune di Ancona, di procedere ad ennesime ed inutili catture e traslocazioni presso i macelli dei cinghiali che stanno frequentando alcune zone periferiche. Una situazione che riguarda molte città Italiane, le quali hanno già da tempo adottato questo fallimentare sistema, non risolvendo – ma anzi, aggravando – il problema (vedasi il caso Roma).
“Ci si ostina a pensare alla gestione faunistica in termini semplicistici e quasi banali, concentrandosi sugli animali, senza considerare mai le cause che spingono questi ungulati a spingersi nelle città. Solo agendo su queste ultime si potrà ottenere un risultato. Ci rendiamo conto che si tratta di una situazione complessa, poiché molte sono le cause: maggiore cementificazione del territorio, disturbo causato proprio dagli abbattimenti nelle aree extraurbane, la presenza di grande degrado ambientale e gli ormai comprovati danni causati dalla caccia con fenomeni come la dispersione del branco e l’aumento della prolificità. Il Comune, peraltro non autorizzato ad intervenire sulla fauna selvatica, può però lavorare sul maggior motivo di attrazione degli ungulati in ambito urbano, ovvero la  grande presenza di rifiuti, attraverso una raccolta innovativa – ad esempio utilizzare cassonetti anti-cinghiale per umido e indifferenziato –  e con recinzioni e sistemi innovativi di dissuasione nelle aree più delicate, come le strade. Sono tutti metodi ecologici indicati come prioritari a qualsiasi intervento sugli animali dalla stessa legge 157 del 1992 sulla protezione della fauna, e in particolare dell’art. 19 sulla gestione faunistica – legge che rimane costantemente inapplicata.

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