Cavallo positivo all’anemia infettiva equina salvo grazie a un tempestivo intervento delle associazioni che evitano la sua macellazione. Serve una modifica urgente alla normativa

L’ennesimo episodio di “cavalli vaganti” stavolta ha preso una piega diversa e a lieto fine, ma il racconto di questa storia fa capire come le attuali norme possano essere spietate nei confronti degli equidi.

In Campania, come in altre regioni, esiste il fenomeno di cavalli gestiti da pseudo allevatori che spesso operano nella più totale illegalità: cavalli comprati e rivenduti senza documenti, a volte rubati, spesso lasciati in giro a cercare cibo anche nei terreni altrui o per le strade. Nel salernitano, negli ultimi sei mesi, due cavalli sono morti di stenti, lasciati legati a un albero e segnalati solo quando ormai era troppo tardi.
Dopo le nostre denunce ne sono stati sequestrati 17 ad Agropoli qualche mese fa, e attualmente si trovano presso un Centro di incremento ippico regionale in attesa del provvedimento che consenta alle associazioni di trasferirli e trovare loro nuova sistemazione.

La storia di Spirit l'abbiamo scoperta giusto un giorno prima che venisse ucciso.
Ritrovato vagante e gravemente debilitato lo scorso novembre, era messo sotto sequestro amministrativo dal Sindaco del Comune di Monte San Giacomo (Salerno). Nonostante fosse privo di microchip, si era materializzato uno pseudo allevatore per rivendicarne la proprietà. Nel frattempo, però, il cavallo era risultato positivo al test per l’anemia infettiva equina: a causa dell’attuale normativa, da quel momento sarebbe stato obbligatorio gestirlo in regime di isolamento sanitario con una serie di prescrizioni. A quel punto lo pseudo allevatore ha cambiato versione dichiarando che il cavallo non era suo e dileguandosi.

Dopo 3 mesi di mantenimento presso una stalla di sosta autorizzata, il Comune ha ritenuto non più sostenibile quella situazione: così, il 30 gennaio, Il Sindaco aveva emanato un’ordinanza di macellazione. Per fortuna alcuni volontari di zona hanno avvisato Progetto Islander e IHP che, in sinergia, hanno prima convinto il Sindaco a revocare l’ordinanza e poi a farsi cedere il cavallo per trasferirlo presso il Centro di recupero IHP a Montaione (Firenze).

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