Con la sterilizzazione degli ultimi quattro cani – tre femmine e un maschio – si è ufficialmente chiusa la missione antirandagismo dell'Enpa al Cara di Mineo (Catania), che, con una popolazione di circa 4mila richiedenti asilo, è la più grande struttura di accoglienza europea. Gli animali, esemplari di difficile cattura che non era stato possibile sterilizzare a giugno, in occasione del primo intervento dell'Enpa a Mineo, sono stati recuperati dai volontari della Protezione Animali catanese, trasportati presso il distretto veterinario dell'Asp 3 di Caltagirone (Catania) per la sterilizzazione e quindi riportati al Cara per la degenza. I quattro randagi sono in buone condizioni di salute e sono già tornati a “zampettare”.
Si chiude così, con un pieno successo, un'operazione promossa da Enpa con l'obiettivo non soltanto di portare a soluzione ad una situazione emergenziale creatasi negli anni, una situazione che se non governata sarebbe sicuramente diventata esplosiva, ma di tutelare il forte legame che si è venuto a stabilire tra animali e richiedenti asilo. «E' doveroso ricordare che gli abitanti del Cara, sfuggiti a guerre e persecuzioni politiche, vivono in una sorta di limbo e che per loro i cani rappresentano spesso l'unico di contatto con una vita “normale”», spiega Cataldo Paradiso, presidente della Sezione Enpa di Catania, che prosegue: «Ringrazio il direttore del Centro, l'Asp 3 Veterinaria, il Sindaco di Mineo e la Prefettura di Catania per averci messo nelle condizioni di aiutare di uomini e animali. Naturalmente, la nostra collaborazione non si chiude qui ma proseguirà nel tempo. Inizia adesso una fase nuova: quella della prevenzione».