Di Csinska ha parlato anche Studio Aperto (al minuto 22.35).
Al momento non ci sono segnali di risposta dalle autorità ungheresi, a cui ci siamo rivolti per salvare la vita di Csinska, la cavalla sieropositiva sana all’AIE Anemia Infettiva Equina e per questo ingiustamente condannata a morte.
Dopo il categorico ‘NO’ da parte del Ministero della Salute – di fronte alla proposta di accogliere la cavalla in Italia per essere ospitata nelle strutture dell’IHP riservate ai cavalli sieropositivi AIE con autorizzazione ministeriale e che ne ospita attualmente 8 – l’appello è stato rivolto ai servizi veterinari ungheresi e alle personalità di competenza, oltre che ai media ungheresi, ai Ministeri degli Esteri e all’Ambasciata ungherese per sensibilizzarli a risparmiare a Csinszka un’inutile morte.
Purtroppo sino ad oggi a nulla sono valsi gli appelli di IHP, Progetto Islander, ENPA, Lega Italiana per la Difesa del Cane, i quotidiani Repubblica e La Stampa, una petizione online che ha raccolto più di 23.000 firme nonché i tentativi disperati dei proprietari della ventenne saura, Victòria Nagy e Tamás Roland Ale, che avevano salvato Csinszka anni fa da maltrattamenti e stanno disperatamente tentando di farlo ancora oggi.
La battaglia per Csinszka non solo permetterebbe di salvare una vita la cui morte non avrebbe alcun senso, ma rappresenterebbe un forte segnale di cambiamento nelle superate e ottuse legislazioni dei Paesi europei che ancora vedono l’AIE come una minaccia. Come ha evidenziato l’IHP nei numerosi appelli rivolti alle personalità coinvolte nel caso Csinszka, studi scientifici recenti hanno dimostrato la scarsa pericolosità dell’anemia infettiva equina per la salute pubblica e per il patrimonio zootecnico. Le ultime ricerche scientifiche dimostrano come le probabilità di contagio tra equidi siano bassissime, prossime allo zero.
Associazioni animaliste, media, personalità del settore benessere animale, personalità di spicco nel panorama politico italiano sono unite affinché Csinszka, restando in vita, diventi la portavoce di un cambiamento nella ormai obsoleta normativa europea.