Caso Castel di Guido, appello delle associazioni a Zingaretti e Tronca: garantire il bene degli animali e la tutela del territorio

«Di fronte alle immagini sconvolgenti delle sofferenze dei giovani vitelli e delle loro madri, davanti al degrado della tenuta di Castel di Guido, ritenuta un "fiore all'occhiello", chiediamo un incontro urgente al presidente Zingaretti e al Commissario Tronca affinché si volti pagina e si decida di garantire il bene degli animali e una reale tutela di questo ultimo magnifico lembo di agro romano, prezioso bene pubblico». Cosi l'Ente Nazionale Protezione Animali e la Lega Nazionale per la Difesa del Cane, in merito a quanto reso noto ieri da fonti di stampa.

«Alla Regione e al Comune – proseguono le associazioni – vogliamo dire chiaro e forte che quelli della tenuta di Castel di Guido e dell'adiacente Tenuta del Cavaliere sono duemila ettari irripetibili, che raccontano la storia naturale del nostro territorio e che rivelano e meritano un futuro di bene naturalistico tutelato per la salvaguardia della biodiversità, il compito che oggi ben assolve l'oasi gestita dalla LIPU, un futuro per il diritto alla bellezza e per il rapporto dei cittadini con la natura e gli animali. Elementi, questi,incompatibili con qualsiasi ipotesi di privatizzazione, con qualsiasi ipotesi di stravolgimento dei luoghi».

«Facciamo appello ad una volontà politica che non può rimanere indifferente né al destino di questi duemila ettari né alle incontestabili immagini di maltrattamento documentate nell' "azienda" agricola sugli animali detenuti – aggiungono Enpa e LNDC -: una documentazione che rappresenta una ferita per la coscienza dei romani, tanto sensibili al dolore degli altri viventi, un danno all'immagine della nostra città e della nostra regione, che meritano anch'esse una nuova coerenza con i valori culturali affermati nel tessuto sociale. Ci aspettiamo una pronta disponibilità al dialogo dalla Regione e dal Comune rappresentato oggi dal Commissario: sul Comune pesa in modo particolare, con tutta evidenza, la mancata vigilanza sulle condizioni degli animali e la mancata applicazione delle regole per assicurare il loro benessere negli allevamenti».

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