Carresi, il Tribunale del Riesame conferma il sequestro degli animali e dei carri. L’Enpa: ennesima conferma validità impianto accusatorio

Il Tribunale del Riesame di Campobasso ha respinto l'istanza con cui gli avvocati dei Comuni di San Martino in Pensilis, Portocannone e Ururi chiedevano il dissequestro dei carri e degli animali che avrebbero dovuto essere utilizzati per le carresi. Lo rende noto l'Ente Nazionale Protezione Animali attraverso il proprio avvocato, Claudia Ricci, che sta seguendo il procedimento in cui sono indagate a vario titolo trenta persona per comportamenti che vanno dalla somministrazione agli animali di trattamenti farmacologici non autorizzati ad altre forme di maltrattamento.
 
«Dopo il provvedimento emesso dal GIP nelle passate settimane arriva oggi una nuova conferma circa la validità delle indagini e la solidità dell'impianto accusatorio», spiega Claudia Ricci, che prosegue: «Il Tribunale del Riesame ha dunque respinto le eccezioni sollevate dagli organizzatori delle carresi i quali sostenevano che l'accusa di maltrattamento derivasse da "una lettura distorta delle norme". Il procedimento dunque va avanti e viste le proporzioni che esso sta assumendo mi sembra estremamente probabile si arrivi ad un rinvio a giudizio».
 
«Questa è una straordinaria vittoria non soltanto di chi ogni giorno si batte in difesa della legalità ma, soprattutto, degli animali. Troppe volte – commenta la presidente nazionale dell'Enpa, Carla Rocchi – è accaduto che essi fossero impiegati per sagre, manifestazioni e fiere popolari dove sono stati oggetto di intollerabili maltrattamenti, fisici e psicologici; maltrattamenti che in altri contesti hanno spesso avuto come esito la morte e che a volte sono restati impuniti. L'inchiesta in corso in Molise rappresenta dunque un ulteriore importante tassello per eliminare, dove esistono, inaccettabili situazioni di violazione delle normative vigenti e per ottenere finalmente il rispetto della legge. Ringrazio il procuratore di Larino, il dottor Vaccaro, nonché i Carabinieri delle Compagnie di Termoli, di Larino e del Nas (Nucleo Antisofisticazione e Sanità) di Campobasso e tutti coloro i quali stanno collaborando all'inchiesta».
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