CARNE INFETTA E STRAGE DI POLLI. L’ENPA: SOTTO ACCUSA IL CONSUMO DI CARNE E L’INDUSTRIA DEGLI ALLEVAMENTI

«Tra centinaia di bovini adulterati e 50 mila polli morti a seguito di un incendio, il 10 giugno 2014 potrebbe essere ricordato come il “martedì nero” degli allevamenti.» Lo dichiara l'Ente Nazionale Protezione Animali. 
 
«E' ormai evidente che fatti questo tipo non possono essere considerati episodici ma sono causati da modelli alimentari, ormai anacronistici, ancora centrati sul consumo di carne e sul sistema di allevamenti intensivi che tale consumo rendono possibile – prosegue l'Enpa -. D'altro canto, è forse un mistero che i polli vengano ammassati a decine di migliaia nello spazio di pochi metri quadrati con una promiscuità che, oltre ad essere causa di sofferenza per gli animali facilita in maniera esponenziale l'insorgere e la trasmissione di patologie? E' forse un mistero che, come più volte denunciato anche da autorevoli istituzioni internazionali, agli animali degli allevamenti vengano somministrate sostanze potenzialmente pericolose per la salute degli animali stessi e dell'uomo?»
 
D'altro canto, in settore nel quale gli esseri viventi non umano vengono considerati non alla stregua di esseri senzienti, ma come una mera opportunità di business, un oggetto su cui lucrare lauti guadagni, le frodi sono tutt'altro che rare, come dimostra il recente scandalo legato alla presenza di carne di cavallo in alcuni alimenti preconfezionati. «Il consumo della carne e l'industria ad esso legata – aggiunge l'Enpa – causano ogni anno la sofferenza e la morte di milioni di animali, oltre ad essere tra i principali responsabili dell'inquinamento del pianeta e di numerose gravi patologie che minacciano la nostra salute.»
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