Caretta caretta, conclusa l’attività di monitoraggio dei volontari Enpa sui nidi del Cilento

Sabato 3 ottobre, con l'apertura degli ultimi due nidi di Ascea (Salerno) si sono concluse le operazioni di monitoraggio dei volontari Enpa e dei biologi della Stazione Anton Dohrn sui nidi di tartarughe Caretta caretta in Cilento.

Alla fine sono stati ben sette i nidi controllati dall'Enpa, due dei quali identificati in un secondo momento, da cui sono nate 311 tartarughine con una media di successo pari ad oltre l'80% delle uova schiuse. I neonati sono quindi risaliti in superficie facendo affidamento soltanto sulle loro forze ed hanno attraversato le spiagge cilentane per poi iniziare la loro vita tra le onde di un mare azzurro e cristallino.

Decine i volontari dell'Enpa e di altre associazioni che si sono dati il cambio ogni sei ore per il monitoraggio dei siti, giorno e notte; guardie e volontari della Protezione Animali giunti da Salerno, Napoli, Caserta, Giuliano in Campania e altre province, che, oltre a sorvegliare i nidi, hanno informato e sensibilizzato i turisti desiderosi di essere aggiornati sulla situazione dei nidi. Grazie alla loro attività, i volontari, percorrendo tutte le notti chilometri di costa per monitorare le schiuse, hanno anche permesso ai biologi del Dohrn di installare un segnalatore GPS (è la prima volta che ciò accade nel Mediterraneo Occidentale) su un esemplare adulto risalita per la deposizione delle uova.

Purtroppo uno dei due nidi di Ascea, a seguito di una mareggiata, ha subito gravi perdite. Nonostante lo spostamento immediato delle uova, solo 17 piccoli su 58 sono riusciti a risalire e raggiungere le acque. Di questi, 7 non sarebbero sopravvissuti senza la manovra di apertura del nido, manovra necessaria a causa del peggioramento delle condizioni climatiche. I biologi hanno infatti spiegato che, data la bassa percentuale di schiuse di quel nido, i piccoli erano isolati l'un l'altro e questo non avrebbe permesso loro di unirsi e collaborare per la risalita, due dei sette erano in "pipping" ossia non completamente usciti dall'uovo. Questi ultimi, a causa delle forti onde, sono stati portati a largo su di un imbarcazione e liberati.

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