Caprioli e daini: nel Savonese è da oggi esecutiva la condanna a morte per oltre 1.400 esemplari

Comincia oggi (lunedì 15 giugno) nel Savonese e proseguirà per tre giorni alla settimana fino al 17 luglio (per poi riprendere a metà agosto) la caccia a 1.454 maschi di capriolo e ad alcune decine di daini, condannati a morte sulla base di presunti “censimenti” delle popolazioni. Tutto questo accade nonostante la stragrande maggioranza degli italiani provi disgusto per questo genere di attività mentre pochi cacciatori – il loro numero oramai è ridotto all'osso – armati di costose carabine con mirino supertecnologico, continuano a provare piacere a sparare ad animali che chiedono soltanto di vivere in pace.

E così, nel pieno della stagione turistica, pallottole micidiali sibileranno per centinaia di metri in boschi in cui, per il folto fogliame, la visibilità è ridotta a poche decine di metri ed in cui passeggiano turisti, escursionisti e cercatori di funghi, potenziali vittime degli “effetti collaterali”, mentre centinaia di specie animali saranno pesantemente disturbate nella delicata attività di cura dei loro piccoli.

La Protezione Animali savonese, nel protestare per l’ennesima volta contro questa strage che si ripete nel tempo, non può fare a meno di sollevare il problema scientifico che sta alla base della caccia di presunta “selezione”: come dimostra l'esperienza degli ultimi vent'anni l'unico modo per risolvere altrettanto presunti squilibri nelle popolazioni dei selvatici è quello di ricorre ai metodi ecologici; le fucilate, invece, lo aggravano.

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