I volontari Enpa di Galatina, nell'esclusivo interesse del benessere animale, hanno da mesi manifestato all'attuale gestore dei tre canili della città pugliese (due strutture rifugio, una sanitaria) la propria disponibilità a svolgere, senza alcuna pretesa economica, attività di supporto nell'assistenza ai cani. Cani che, è opportuno ricordarlo, fino alla stipula della convenzione con il nuovo gestore, sono sempre stati seguiti dalla Protezione Animali.
Purtroppo, però, i volontari dell'Enpa di Galatina non solo hanno visto rispedita al mittente la propria offerta, ma hanno dovuto fare i conti con un nuovo regolamento per l'accesso al canile, talmente restrittivo da rendere particolarmente difficili sia il contatto con gli animali sia le attività finalizzate a promuovere le adozioni. Sono settimane che la Protezione Animali di Galatina, che ha persino offerto al Comune la stipula di una convenzione gratuita, chiede al Sindaco e all'Assessore al Territorio e all'Ambiente di poter visitare i “trovatelli” senza dover affrontare tali restrizioni. Tale richiesta è appoggiata da una petizione online sottoscritta da circa 5.000 cittadini. Dalle istituzioni, tuttavia, non è arrivato alcun segnale di apertura. Anzi, ad inizio novembre, l'Assessorato all'ambiente ha risposto ai volontari con un secco no ad ogni ipotesi di una convenzione gratuita.
Per questo, l'ufficio legale della Sede Centrale Enpa ha scritto una missiva alle autorità comunali con cui si chiede se il numero di persone attualmente in forza presso le strutture di Galatina sia in linea con le previsioni di legge e, soprattutto, sia adatto a garantire tutte le cure e l'assistenza di cui i 300 cani hanno bisogno. Anche da un punto di vista psicologico e affettivo.
«Temiamo che gli animali possano soffrire moltissimo, dal punto di vista emotivo per il distacco prolungato da quelle persone con cui hanno stretto un legame di affetto e di amicizia consolidatosi negli anni. I cani – spiega Maria Rosaria Pascali, presidente dell'Enpa di Galatina – hanno una socialità molto sviluppata; separarli dalle figure di cui hanno imparato ad avere fiducia può avere conseguenze negative sia sul piano del comportamento, sia su quello dello stato di salute complessivo. L'amministrazione dunque ci ascolti e ci permetta di aiutare i nostri “amici”».