Cane ucciso a Breno (Brescia), l’ìmputato assolto perché il fatto non sussiste

Enpa ha appreso con stupore che la persona accusata di avere ucciso a bastonate il cane "Moro" è stata assolta in primo grado dal Tribunale di Brescia perché il fatto non sussiste. Nonostante i video, le foto e le testimonianze, il povero animale – la cui uccisione aveva sollevato un'ondata di profonda indignazione in tutto il Paese – è rimasto senza giustizia. Enpa, che nel processo era parte civile, resta in attesa di conoscere le motivazioni di questa incredibile sentenza e, ove ne ricorrano i presupposti, ricorrerà in appello. Di seguito pubbichiamo un commento dei volontari bresciani, sgomenti per un verdeto che ritengono incomprensibile.  

Apprendiamo con dispiacere quanto sentenziato ieri mattina nelle aule del Tribunale di Brescia. Un dispiacere che questa volta, però, fa un po' più male del solito.

Per questo motivo le nostre considerazioni saranno diverse…non ci addentreremo in analisi giuridiche riportando leggi che sicuramente troverete su molti articoli, c'è già chi, certamente più esperto di noi semplici volontari, si sta battendo per questo… non paventeremo azioni di protesta, badate bene, non stiamo dicendo che ce ne staremo buoni e zitti, solo non è questo il momento.

L'Ente Nazionale Protezione Animali, tra le altre mille attività, da sempre opera in prima linea per la sensibilizzazione della popolazione e rimaniamo basiti di come ancora oggi accadano episodi di questo tipo.

Rimaniamo però ancora più attoniti di fronte alle decisioni di coloro che ricoprono, o quantomeno "dovrebbero ricoprire" un ruolo fondamentale in queste vicende. Coloro che ieri hanno derubricato l'uccisione di un cane a "un fatto che non sussiste". Ed è proprio a loro che vogliamo rivolgerci, con queste poche righe.

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