La notte del 6 dicembre, a San Giovanni La Punta (Catania), una cucciola di cane ferita è stata trovata da alcuni automobilisti in via Santa Lucia, al centro della carreggiata. Si tratta probabilmente di una cagnetta investita da un'auto in corsa che non si è fermata a prestare i dovuti soccorsi. Inizia così per il povero animale una vera odissea. Sul posto si precipitano i volontari Enpa di Catania, i quali, vista la gravità della situazione, contattano i carabinieri per attivare il servizio di emergenza. Purtroppo, però, la Polizia Municipale, competente in materia, non risponde. Si decide allora di contattare il veterinario del servizio dell'ASP3 di Catania. Che interviene. Tigra, questo il nome dato alla cagnetta, viene quindi trasportata e ricoverata in una clinica veterinaria autorizzata ma l'ASP3 non è in grado di garantire le cure di cui la quattro zampe ha bisogno.
L'indomani mattina la paziente viene trasferita nel canile convenzionato "La Cisternazza", anche se la struttura non è attrezzata per fornire assistenza veterinaria adeguata alle necessità della cagnolina. Sconfortati da questo scaricabarile, i volontari dell'Enpa di Catania decidono di porre rimedio alle inadempienze del servizio veterinario, adottando la cagnetta e facendosi carico di tutte le spese mediche e riabilitative. Operata d'urgenza, Tigra sta già seguendo la fase di riabilitazione. «E' inaccettabile – dichiara Cataldo Paradiso, presidente di Enpa Catania – che chi dovrebbe garantire il benessere degli animali, nel caso specifico ASP3 Veterinaria e Polizia Municipale, per motivazioni illegittimi e quanto meno strane, non solo disponga un trasferimento senza curarsi dei rischi cui sarebbe stato esposto l'animale ma costringa un'associazione privata come Enpa all'adozione e a farsi carico delle spese. L'unica nota lieta è che Tigra sta lentamente tornando a zampettare».