Caccia, nel Trevigiano Guardie Enpa contro l’illegalità

«Contrasteremo il bracconaggio e gli illeciti dei cacciatori anche con fototrappole con trasmissione a distanza e droni telecomandati con fotocamere». È l'impegno delle Guardie Zoofile dell'Enpa che nei giorni scorsi hanno tenuto  una conferenza stampa, a Treviso, in merito all'attività di controllo del territorio contro il bracconaggio e gli abusi venatori. All'incontro hanno partecipato Renzo Rizzi, (Ispettore regionale Guardie Enpa), Enrico Tomasella (Capo nucleo delle Guardie zoofile Enpa della Provincia di Treviso),  Andrea Zanoni (vicepresidente della commissione Ambiente del Consiglio regionale del Veneto da sempre impegnato nella lotta al bracconaggio), oltre a una decina di Guardie Enpa.

«L'Italia – ha ricordato Renzo Rizzi – si trova sulle rotte di migrazione di molte specie di uccelli, che in autunno scendono dal Nord per svernare da noi o addirittura in Africa. L'attività venatoria interessa quindi anche queste migrazioni e coinvolge popolazioni di uccelli che vivono per molti mesi all'anno nel Nord Europa. La loro conservazione è quindi di interesse europeo».

Rizzi ha poi sottolineato come il ministero dell'Ambiente e l'Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (Ispra), su impulso di Bruxelles, abbiano redatto nel marzo 2017 un Piano d'azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli Uccelli selvatici. Oltre ad individuare gli illeciti, per il nostro Paese vengono censiti sette 'Black Spot', zone dove le violazioni sono più frequenti e le conseguenze più gravi. Due di questi punti si trovano in Veneto: il Delta del Po e la zona collinare pedemontana. Dai rapporti redatti nei due anni successivi all’adozione del Piano è emerso che proprio in Veneto vengono commesse moltissime violazioni, con ben 281 reati denunciati alla magistratura nel 2018.

«Le Guardie Zoofile dell'Enpa – ha aggiunto il capo nucleo Tomasella – da quest'anno si sono dotate di nuovi strumenti tecnologicamente avanzati, tra cui fototrappole in grado di operare automaticamente anche al buio e droni. La nostra attività verrà quindi svolta con l'importante supporto di nuovi strumenti utili a individuare bracconieri e cacciatori che non rispettano le leggi».

«Gli animali selvatici devono essere oggetto di tutela perché sono un patrimonio naturale di tutti i cittadini, perciò è giusto ricorrere ad ogni mezzo tecnologico per individuare e denunciare alle autorità chi li cattura e li uccide illegalmente. Personalmente – ha concluso Zanoni – auspico che in un prossimo futuro vengano cancellati i calendari venatori, da sostituire con dei calendari di tutela di questi animali già stremati e decimati dai cambiamenti climatici, dall'agricoltura meccanizzata, dai pesticidi e dal consumo di suolo».

Facebook
Twitter
LinkedIn