Caccia. La conferma di Eurispes, contrari due italiani su tre. Chiediamo lo stop alla controriforma Bruzzone

Il 73% degli italiani è contrario ad ogni forma di caccia. Il 36° Rapporto Italia Eurispes, presentato oggi a Roma, certifica ancora una volta il sentiment anti-venatorio dei nostri connazionali che, a stragrande maggioranza, dicono no alle “doppiette”. «Governo e maggioranza che tanto dicono di avere a cuore la “volontà del popolo”, dovrebbero trarne le dovute conseguenze e porre fine alle misure faunicide varate fin dall’insediamento del nuovo esecutivo», commenta Enpa.

Caccia nei parchi e nelle città, mancata impugnazione delle leggi “ammazzaorsi” e “ammazzalupi”, pallottole al piombo nelle aree umide, sono soltanto alcuni dei provvedimenti che hanno concretizzato gli indirizzi “anti-selvatici” promossi in questi mesi dal governo Meloni. Provvedimenti che, è bene ricordarlo, sono stati stigmatizzati anche da Bruxelles con l’apertura di una procedura d’infrazione a carico del nostro Paese.

«Alla premier e ai partiti di maggioranza, ma in particolare al ministro Lollobrigida, chiediamo di porre fine a quello che è un vero tradimento del comune sentire degli italiani e di cambiare radicalmente gli indirizzi politici finora seguiti. Chiediamo di fermare la controriforma del leghista Bruzzone, il quale, come noto, vorrebbe far approvare alcune norme di caccia no limits con la legge di conversione del DL Agricoltura. Chiediamo anche di fermare le già citate leggi “ammazzaorsi” e “ammazzalupi” approvate dalle Province Autonome di Trento e Bolzano. Leggi che – conclude l’associazione animalista – ci pongono ancora una volta in rota di collisione con le norme europee e con il diritto internazionale».

 

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