Caccia in Lombardia. Enpa a Barbara Mazzali (FDI): su caccia e deroghe una vasta letteratura. Per evitare cantonate, approfondisca il tema

«Alla Consigliera regionale Mazzali (FDI) suggeriamo alcune illuminanti letture estive, che, ne siamo certi, saranno d’aiuto a lei e a tutti i legislatori, su cui cade la responsabilità di eventuali contenziosi con l'Unione Europea e con lo Stato italiano. La consigliera di Fratelli d’Italia potrebbe partire, ad esempio, dalla storia delle procedure d'infrazione sul "prelievo in deroga" e sul loro abuso, iniziando proprio dalla direttiva UE dove si parla di "prelievo" e non di caccia». L’Ente Nazionale Protezione Animali replica così a Barbara Mazzali, che, in una nota, aveva sostenuto la liceità della caccia in deroga.

«La consigliera potrebbe poi proseguire con le numerose lettere di richiamo inviate dall'UE al nostro Paese, non solo per deroghe carenti di motivazioni tecniche e scientifiche, ma, più in generale, per le numerose concessioni fatte al mondo venatorio. Per una chiusura in grande stile, suggeriamo le molte sentenze del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale sulle violazioni della legge nazionale e della nostra stessa Costituzione. Insomma – prosegue Enpa – sull’argomento deroghe di letteratura ce n’è in abbondanza. E si tratta, peraltro, di testi facilmente reperibili sul web».

In questa attività di approfondimento estivo, la consigliera di Fratelli d’Italia dovrebbe dedicare qualche ora anche a valutare attentamente il ruolo dell'Ispra, l'istituto italiano scientifico di riferimento (ma anche il più autorevole) per le questioni relative ai selvatici. I pareri di tale istituto possono anche non essere graditi, ma è sulla base di essi che vengono decisi i contenziosi con l’Europa e lo Stato italiano. E’ sorprendente che la consigliera regionale sembri ignorarlo, così come sembra ignorare la recente sentenza con cui la Corte dei Conti ha condannato politici e funzionari altoatesini a rispondere con fondi propri degli abusi contro i selvatici che, è bene ricordarlo, sono patrimonio indisponibile dello Stato. Abusi, cioè, derivanti da atti illegittimi emanati nel periodo in cui essi esercitavano pubbliche funzioni. Il messaggio della Corte dei Conti è chiaro: nessuno è al di sopra della legge. Tanto meno lo sono i cacciatori e la Regione Lombardia, di cui la consigliera Mazzali è parte integrante, benché disinformata.

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