Caccia, Il Tar boccia il calendario venatorio della Liguria. Le associazioni: la Regione politicamente e moralmente responsabile della morte di Nathan Labolani

«Consideriamo la Regione Liguria politicamente e moralmente responsabile per la morte di Nathan Labolani, il giovane ucciso la scorsa domenica perché scambiato per un cinghiale». Lo dichiarano le associazioni Enpa, Lav, Lega Abolizione Caccia, commentando la sentenza con cui il Tar ha annullato alcune parti del calendario venatorio delle Liguria. E tra queste c’è proprio l’apertura della caccia al  cinghiale, arrogantemente anticipata al 16 settembre (in luogo del 1° ottobre) con una deroga alla normativa nazionale (la 157/92), che il Tar ha giudicato illegittima.

Insomma il giorno in cui Nathan Labolani è stato ucciso, non si sarebbe potuto né dovuto sparare. «Se la Regione Liguria avesse rispettato la legge statale e se avesse tenuto conto del parere dell’Ispra, puntualmente e costantemente ignorato, che si era inequivocabilmente opposto all’apertura in deroga della caccia al cinghiale, oggi – proseguono le associazioni – non staremo a piangere la morte di un ragazzo poco più che adolescente».

Scrive infatti l’Ispra, l’autorevole istituto scientifico di riferimento per i temi relativi alla fauna selvatica e alla biodiversità: (un’apertura anticipata della caccia al cinghiale) “non risulta condivisibile sotto il profilo tecnico-scientifico per il rilevante impatto che tale tecnica di prelievo esercita sulle specie non target”.
Da considerare poi i problemi di ordine pubblico causati dall’apertura anticipata “in un periodo nel quale – si legge nella sentenza del Tar n. 769/2018 del 4 ottobre u.s.  – i boschi sono ancora molto frequentati da escursionisti con interessi diversi, è foriera di pericoli alla incolumità di altri cittadini che utilizzano i boschi per la ricerca di funghi, sport, passeggiate”.

«Con il precedente della condanna da parte della Corte dei Conti d’Appello dell’ex presidente della Provincia aut. Di Bolzano, Durnwalder, chiediamo sia contestato anche ai rappresentanti istituzionali della Liguria il danno erariale conseguente all’emanazione di provvedimenti filovenatori illegittimi. Se i politici Liguri non sono sensibili al rispetto delle leggi, alla tutela della pubblica sicurezza e al rispetto degli animali, forse – concludono le associazioni – saranno più attenti al loro portafoglio. Evidentemente, questo è l’unico strumento per difendere la legalità, perché sono anni che la Liguria perde i ricorsi al Tar sui calendari venatori, ma, incredibilmente, la Regione continua a perseverare nell’illegalità».
 

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