CACCIA: IL TAR ANNULLA ALCUNE PARTI DEL “CALENDARIO VENATORIO” DELLA LIGURIA PER LA STAGIONE 2014/15

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria, con sentenza n. 1206 depositata ieri sera (lunedì 28 luglio, ndr) Ha annullato alcune parti della delibera del Consiglio Regionale della Liguria, che approvava le regole per la stagione di caccia 2014/15; il provvedimento aveva avuto 21 voti favorevoli da PD e Forza Italia. Lo rende noto la Sezione Enpa di Genova. 
 
Su ricorso delle associazioni ambientaliste e animaliste Enpa, Lac, Lav, WWF e VAS, patrocinate dallo studio legale del professor Daniele Granara, sono stati annullati con sentenza di merito le seguenti parti: 
 
– l'addestramento dei cani da caccia sul territorio non potrà iniziare il 15 agosto, ma solo a far data dal primi giorni di settembre, avendo la Regione eluso il parere scientifico obbligatorio dell'ISPRA in merito all'esigenza di non arrecare anticipatamente disturbo alla fauna selvatica e ai giovani di alcune specie selvatiche nati prima dell'apertura della caccia della terza domenica di settembre;
– la caccia agli ungulati (caprioli, daini, camosci, cinghiali) dovrà essere effettuata con munizioni atossiche (cosiddette palle monolitiche generalmente in rame) per evitare la contaminazione con minuscoli frammenti di piombo; contaminazione segnalata da numerosi e recenti studi tossicologici. Il Tar aveva formulato le medesime osservazioni anche in occasione della scorsa stagione venatoria, ma la Regione continua ad ignorare tale questione da diversi anni. 
– la mancata indicazione di un carniere (numero massimo di capi abbattibili giornalmente ) per alcune specie, tra cui il "colombaccio", i cui esemplari vengono cacciati intensamente in autunno con spari da palchi sopraelevati in varie aree costiere della Liguria. Dunque, è necessario fissare un numero di capi abbattibili giornalmente. 
 
«Un atteggiamento meno sprezzante dell'ex assessore regionale Briano e delle principali forze politiche avrebbe consentito la stesura di un provvedimento più aderente ad esigenze di tutela della fauna e di legittimità dell'atto», hanno detto le associazioni commentando il pronunciamento del Tar.
 
Facebook
Twitter
LinkedIn