Caccia. Approvato calendario venatorio del Lazio.Enpa: ignorati pareri scientifici dell’Ispra. Attivato il nostro ufficio legale

La Regione Lazio ha approvato il calendario venatorio per la stagione 2015/2016, finalizzato – come al solito – a favorire la lobby della caccia anziché a garantire il rispetto delle leggi nazionali, delle direttive Europee e delle indicazioni scientifiche.

«Il Presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti (PD), perseguendo una politica filo venatoria che non tiene in alcun conto il parere dell'Ispra e della Guida alla stesura dei calendari venatori redatta dallo stesso istituto scientifico, il più autorevole del nostro Paese per quanto concerne i temi ambientali, ha approvato un calendario venatorio illegittimo. Tale calendario – spiega Andrea Brutti, dell'Ufficio Fauna Selvatica di Enpa – consente infatti di uccidere molte specie durante la fase della migrazione prenuziale, rigorosamente protetta dall'Europa, con la conseguenza di esporre il nostro Paese al rischio di una nuova procedure di infrazione».

«E cosa risponderà il presidente Zingaretti a Bruxelles che, nel contesto della procedura EU PILOT 6955/14/ENVI, ha chiesto al Lazio (e ad altre regioni italiane) di relazionare l'Europa in merito alla già citata Guida Ispra e ad un ampio ventaglio di criticità ancora aperte che pongono la regione e il nostro Paese in una situazione di grande imbarazzo?»

Ma non è tutto, perché oltre alle fucilate nel periodo prenuziale, il calendario venatorio del Lazio – in vigore dal 20 settembre al 31 gennaio a meno che non ci siano le solite delibere dell'ultimo minuto per le preapreture – prevede la possibilità di sparare anche ad esemplari di specie in stato di conservazione sfavorevole in Italia e in Europa (SPEC 2 E 3). Oltretutto, è opportuno ricordare che l'UE già ci tiene sotto osservazione per la procedura PILOT 6955/14/ENVI (la Pilot è l'anticamera di una procedura d'infrazione vera e propria), relativa proprio alla disciplina della caccia, con cui la Commissione Europea ci chiede non solo dati, censimenti, e informazioni sulla strategia seguita dalle regioni per tutelare le specie con popolazione in calo e sui piani di gestione e tutela aggiornati, ma anche notizia circa il rispetto e l'applicazione della Guida Ispra da parte delle regioni italiane.
«Sarebbe più corretto dire che la Guida, invece di essere applicata, viene semplicemente ignorata – prosegue Brutti -. E infatti la Regione Lazio, di fronte alle puntuali indicazioni dell'Ispra, ha replicato, in modo tanto laconico quanto sbrigativo, che esse erano … infondate. Una "risposta" che non mancheremo di girare direttamente all'UE. Questo – prosegue Brutti – la dice lunga sul ruolo e sul valore che la Giunta Zingaretti attribuisce alla scienza come al diritto.
La vicenda per Enpa non si chiude qui. «La regione – conclude Brutti – si è affrettata a chiamare in audizione le associazioni venatorie, portatrici di interessi privati, ma non le associazioni animaliste e ambientaliste, portatrici di un interesse pubblico. Evidentemente i rappresentanti regionali hanno un'idea sui generis del concetto di democrazia. Ad ogni modo l'Enpa ha già avvitato il proprio ufficio legale per iniziative e azioni contro il calendario venatorio del Lazio».

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