Bulldog inglese avvelenato e gettato nell’Arno

Il fatto risale allo scorso marzo quando un signore facendo una passeggiata sulle rive del fiume Arno in località Mantignano (Firenze), notò uno stano involucro di colore marrone galleggiare nell’acqua nei pressi della riva. Incuriosito dal fatto, l'uomo tirò a riva l’oggetto e si accorse che era il cadavere di un bulldog inglese. Fu così che si mise in contato con il Nucleo Guardie Zoofile dell’ENPA, per il recupero dell’animale.
 
Gli accertamenti investigativi svolti dalla Guardie Enpa in seguito al recupero del povero animale hanno permesso di risalire al proprietario del cane. Secondo la ricostruzione fatta dalle Guardie Enpa di Firenze, il bulldog era stato ceduto dal proprietario a un suo conoscente, ma l'animale gli era stato sottratto a gennaio in un'area cani. Il detentore aveva denunciato il furto al comando della Polizia Municipale.
 
Il quattro zampe è ricomparso solo due mesi dopo, a marzo, come cadavere. La necroscopia condotta dall'Istituto Zooprofilattico ha accertato che l'animale è morto in seguito ad avvelenamento. Gli inquirenti sono ora al lavoro per capire cosa sia successo da gennaio a marzo. Tra le ipotesi prese in considerazione anche quella legata al mondo degli allevamenti clandestini. Infatti, secondo gli investigatori, è possibile che l'animale, una femmina di tre anni, sia stata scambiata per una fattrice e quindi rubata a fini riproduttivi, senza sapere che la cagnetta era sterilizzata. Il sospetto è che i suoi aguzzini se ne siano voluti disfare dopo aver scoperto che non avrebbe potuto mettere al mondo alcun cucciolo. E, quindi, diventare fonte di guadagni illeciti. 

Nella foto il luogo dove è stato trovato il cadavere della cagnetta
 

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