E’ il secondo arrivo di un animale al Centro recupero animali selvatici di Genova della settimana a causa del bracconaggio. Dopo la faina ricoperta da pallini morta ieri, stavolta i pallini hanno raggiunto uno splendido esemplare di falco lodolaio.
“Rinvenuto al confine tra la Liguria e il Piemonte – racconta l’Enpa di Genova – una volta esaminato al centro abbiamo subito percepito che la situazione fosse in realtà più grave di quanto potessimo inizialmente prevedere. L’esemplare presentava una frattura del carpo, quindi della punta dell’ala, ma le lastre hanno confermato un drammatico sospetto che avevamo: la presenza di un pallino di metallo nella ferita. Non solo, un ulteriore pallino è stato rinvenuto nel basso ventre dell’animale.
Ci trovavamo dunque di fronte all’ennesimo vile atto di bracconaggio, il secondo in solo una settimana”.
“Adesso per il lodolaio – continua l’Enpa di Genova – si prospetta una dura salita da superare. Noi speriamo naturalmente di riuscire a far saldare la ferita nel modo più corretto, ma non possiamo negare la difficoltà del caso: il carpo è il punto maggiormente esposto alla resistenza dell’aria, perciò al momento non possiamo essere certi che la frattura possa saldare del tutto, e soprattutto saldare in modo appropriato. La sottigliezza delle ossa coinvolte rende praticamente impossibile anche l’inserimento di un chiodo endomidollare.
Crediamo che queste dolorose vicende parlino da sé, non esistono parole sufficienti per descrivere il nostro sdegno”.
“Una cosa ci teniamo a dirla- ha concluso l’Enpa di Genova – e vogliamo rivolgerci direttamente a questi bracconieri: se pensate che brandire un fucile e sparare a qualsivoglia animale si presenti davanti a voi vi renda più valorosi, più potenti o più uomini, beh vi vogliamo assicurare che così non è.Vi rende solo persone sadiche, codarde, incapaci di agire nel rispetto della legge e, soprattutto, nel rispetto della vita stessa. Sporgeremo sicuramente denuncia, anche se purtroppo contro ignoti”.