Con l’avvicinarsi del Capodanno, Enpa Milano ricorda che utilizzare petardi e fuochi d’artificio rappresenta un pericolo non solo per l’incolumità delle persone ma anche per quella degli animali domestici e della fauna selvatica in generale.
Il fragore causato dai botti provoca negli animali disorientamento, paura, reazioni incontrollate e può essere motivo scatenante di indesiderate fughe sia degli animali domestici che di quelli selvatici, con tutti i pericoli che possono derivarne, in particolar modo nelle ore notturne quando la capacità visiva di molti animali è ridotta a causa del buio.
Fortunatamente sempre più sindaci stanno emettendo ordinanze che vietano l’uso di congegni esplodenti di qualsiasi genere, ma appare evidente come questi provvedimenti non bastino, in un paese come il nostro poco incline al rispetto delle regole. Occorre che sempre più persone si rendano conto che la tradizione dei “botti” non rende la festa più divertente e non aumenta la probabilità di avere fortuna nel nuovo anno, ma anzi aumenta le probabilità di essere vittime di un incidente. Se non vogliamo farlo per gli animali facciamolo almeno per i bambini, insegnandoli che è meglio divertirsi senza rischi.
Enpa Milano auspica che quanto prima venga infatti promulgata una norma che vieti il commercio di materiali esplodenti quali botti e similari, riservandone l’uso a persone autorizzate munite di regolare patentino e solo nell’ambito di eventi circoscritti. Sarebbe altresì importante che venissero previsti incentivi per quanti organizzano spettacoli pirotecnici solamente luminosi, senza la necessità di usare congegni esplodenti: in questo modo si salvaguarderebbe lo spettacolo dei fuochi, evitando tutti i pericoli a questo connessi.
“Purtroppo il problema non si risolve con i divieti se poi non vengono fatti rispettare, come accade troppo spesso per tutte le ordinanze antibotti” sostiene Ermanno Giudici presidente di Enpa Milano “l’unica risoluzione effettiva sarebbe quella di vietare la vendita e uso di congegni esplosivi, ancora una volta legati alla tradizione ma vistosamente ormai anacronistici”.