“Botti” di Capodanno. Enpa, Lav e Lipu: ringraziamo i numerosi Comuni che hanno detto no. Nuovo appello ai sindaci “ritardatari”

Da Bologna a Pescara, da Ancona a Reggio Calabria, passando per Chieti, Bologna e Sassari, sono davvero numerosi i sindaci che hanno raccolto l'appello lanciato nei giorni scorsi da Enpa, Lav e Lipu contro i “botti” di Capodanno. Botti che, hanno spiegato le associazioni, sono estremamente pericolosi per l'incolumità delle persone – come peraltro raccontano i consueti “bollettini di guerra” del primo dell'anno – e degli animali, selvatici e d'affezione, soggetti a stress e a veri attacchi di panico che ne possono provocare la morte o la fuga con tragiche conseguenze. Gli uccelli selvatici poi, terrorizzati, possono trovare la morte in una fuga inconsulta che li porta a sbattere contro muri e qualunque altro ostacolo.

«Desideriamo esprimere la nostra più viva gratitudine agli amministratori locali che, con atti e provvedimenti concreti, hanno dimostrato grande sensibilità su un tema difficile come quello dei fuochi d'artificio, contro il cui cui utilizzo – spiegano le tre associazioni animaliste – lottiamo da sempre. Ringraziamo altresì l'Anci e il Ministero della Salute, che, con il loro autorevole intervento, sono stati di sprone e di impulso, stimolando i Comuni ad adottare misure restrittive sui botti, per tutelare persone e animali».

Naturalmente, il risultato raggiunto quest'anno, con il vero e proprio boom di ordinanze “salvanimali”, rappresenta un traguardo importante, ma – secondo Enpa, Lav e Lipu – si può e si deve fare di più: il nostro obiettivo è quello di liberare il nostro Paese da questa abitudine tanto inutile quanto dannosa. Anche per questo, ai primi cittadini che ancora non avessero preso provvedimenti al riguardo chiediamo, di seguire l'esempio dei loro colleghi più virtuosi e di dire basta una volta per tutte con i “botti”, assicurando un Capodanno il più possibile sereno e gioioso anche a uccelli, cani, gatti&Co. 

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