Bosnia. Enpa: bene domanda formale di adesione all’UE. Il Paese “entri in Europa” camminando sulle gambe degli uomini e sulle zampe degli animali

«Apprendiamo con enorme soddisfazione che la Bosnia Erzegovina ha presentato a Bruxelles domanda formale di adesione all'Unione Europea. Riteniamo che sia così iniziato un processo virtuoso che avrà ripercussioni positive tanto sulle persone quanto sugli animali». Così Antonio Fascì, responsabile del progetto Bosnia e responsabile dell'Unità di Intervento Nazionale di Enpa che è stata più volte impegnata sul territorio bosniaco con missioni operative a favore dei randagi.

Nel Paese balcanico, infatti, la condizione dei cani senza famiglia e, più in generale di tutti gli animali, risulta essere particolarmente difficile nonostante sia in vigore una legge protezionista. Una legge che, come riscontrato da Enpa e come confermato dagli interlocutori istituzionali dell'associazione, risulta essere troppo spesso disattesa. Eppure la volontà di pensare ad un nuovo modo di rapportarsi con gli animali, non manca. Così, ad esempio, la municipalità di Prijedor, dopo gli incontri avuti lo scorso novembre con rappresentanti dell'associazione, ha deciso di porre fine alla pratica di uccidere i randagi. Nel solo 2015 a Prijedor ne sono stati soppressi ben 800; se invece si considera il periodo compreso tra il 2009 e il 2015 il dato arriva addirittura a superare i 5.400 esemplari.

«Per entrare realmente in Europa – prosegue Fascì – la Bosnia Erzegovina deve poter camminare non solo sulle gambe degli uomini ma sulle zampe degli animali; le istituzioni europee e quelle del nostro Paese possono e devono assecondare tale percorso». D'altro canto, l'Ente Nazionale Protezione Animali sta facendo la sua parte fin dal 2013, da quando cioè, raccolse una richiesta di aiuto delle municipalità di Bihaç e Bosanska Krupa per una campagna internazionale di sterilizzazioni. Un impegno, questo, proseguito nel 2014 (seconda missione a Bihac) e nel 2015 quando Enpa, oltre ad aver partecipato ad incontri istituzionali con le autorità locali, ha consegnato ai volontari delle associazioni animaliste locali (Sapa u Srcu – Una Zampa nel Cuore e Prijedor Emergency) 3,5 tonnellate di pet food per i randagi.

L'attività di Enpa di Bosnia, raccontata dal docufilm “Ina e gli Altri”, prosegue anche oggi con il progetto di ripavimentazione del rifugio gestito da Sapa u Srcu/Una Zampa a Banja Luka e con l'ampliamento della struttura di Prijedor Emergency. «Il processo di adesione all'EU – conclude Fascì – è un'occasione imperdibile per ricreare quel patto di convivenza non solo tra le persone, ma tra gli uomini e animali, che si è interrotto nel 1991 e che non è ancora stato pienamente ripristinato».

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