Il Tar di Bolzano in seduta collegiale ha emanato oggi un’ordinanza di sospensiva della uccisione a caso di due lupi voluta dal presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, confermando la sospensiva concessa qualche settimana fa in sede monocratica, quando è stato accolto il ricorso di Enpa e Lav.
“Vogliamo esprimere la nostra grandissima soddisfazione per la volontà dei giudici – affermano Enpa e Lav – che hanno con inequivocabile chiarezza respinto le pseudo motivazioni della Provincia, impegnata a “fare ingiustizia” su gli animali selvatici rigorosamente protetti dall’Unione europea e dalla legge italiana. Dell’atto odierno desideriamo sottolineare, in primo luogo, come sia stata respinta la richiesta della Provincia di giungere ad una sentenza semplificata, inaccettabile per quelle che la magistratura ha definito invece “questioni complesse”. Ancora, è fondamentale il passaggio in cui si respinge la pretesa provinciale di procedere all’uccisione per “assenza di valide misure alternative” ai fucili: non vi sono dunque i presupposti per poter ricorrere alla deroga, secondo l’art 16 della direttiva Habitat. Ancora, le osservazioni dell’Ispra e dell’Osservatorio faunistico provinciale sulla sostanziale inidoneità delle misure di prevenzione dalla predazione, poste in essere dagli allevatori, sono state definite dai giudici precise, pregnanti e fondate. Riteniamo, inoltre, decisamente importante che nell’ordinanza sia riportata la non invocabilità della disciplina speciale sulle zone pascolive protette recentemente adottata dalla Provincia autonoma di Bolzano della cui costituzionalità, aggiungiamo noi, si dubita fortemente. I giudici hanno rimandato al 29 gennaio la discussione sul merito della questione. Oggi è stata scritta una pagina rilevantissima per il diritto alla vita dei lupi, per la tutela della biodiversità più rara, per il rispetto del diritto comunitario e per le aspettative di tantissimi italiani”.