Il recente avvelenamento di quattro lupi nei pressi di Levico Terme, in Trentino, rappresenta un episodio gravissimo che solleva interrogativi sulle strategie di gestione della fauna selvatica e sulla sicurezza ambientale nella provincia di Trento. Si tratta di un atto illegale che non solo mette a rischio la biodiversità, ma compromette anche la qualità e l’equilibrio degli ecosistemi locali. Questa la posizione espressa inuma comunicato congiunto da Enpa del Trentino, Io non ho paura del lupo, WWF del Trentino e LIPU sezione Trento.
L’avvelenamento, oltre a causare la morte degli animali direttamente colpiti, costituisce una minaccia per l’intera catena alimentare e per la salute pubblica. La dispersione di sostanze tossiche nell’ambiente può infatti avere conseguenze drammatiche su altre specie animali, domestiche e selvatiche, e persino sugli esseri umani.
“Di fronte a un fatto così grave – continuano le Associazioni nella nota – sollecitiamo una presa di posizione chiara e decisa da parte dei sindaci dei comuni coinvolti e della Provincia Autonoma di Trento. In particolare, chiediamo all’Assessore Roberto Failoni di condannare con fermezza questo crimine e di garantire un’indagine approfondita per individuare i responsabili, affinché simili episodi non si ripetano”.
Un aspetto critico è la gestione delle bonifiche ambientali. Ad oggi, la Provincia di Trento, a differenza di altre regioni alpine, non dispone di nuclei cinofili antiveleno, strumenti moderni indispensabili per localizzare e rimuovere con precisione eventuali esche o residui tossici. La mancata istituzione di queste unità operative rappresenta una grave lacuna che va colmata con la massima urgenza.
È inoltre fondamentale investire in campagne di sensibilizzazione e formazione rivolte alla popolazione locale per promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza della convivenza con la fauna selvatica. Anche noi, come associazioni, ci impegneremo a fare la nostra parte. Queste azioni, unite a un rafforzamento delle attività di monitoraggio e controllo, possono contribuire a ridurre i conflitti tra uomo e fauna selvatica, prevenendo atti di bracconaggio e avvelenamento.
“Ribadiamo infine – concludono le Associazioni – che la tutela del lupo, specie protetta a livello nazionale ed europeo, non è solo un obbligo legislativo, ma anche una responsabilità etica e ambientale. La conservazione della biodiversità è fondamentale per garantire la stabilità degli ecosistemi e il benessere delle future generazioni. Invitiamo le istituzioni a intervenire prontamente, rafforzando gli strumenti normativi e operativi per la tutela dell’ambiente e per assicurare giustizia in questo caso specifico.