Autonomie rafforzate. Enpa scrive al Premier Conte: sia il garante degli animali e dell’ambiente. Queste materie restino di competenza statale

Il Premier sia il garante dell’ambiente, degli animali e della biodiversità, e lo Stato tuteli contro le pretese autonomistiche delle Regioni questo imprescindibile patrimonio collettivo. E’ quanto chiede la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte con una lettera inviata oggi. La presidente dell’Ente Nazionale Protezione Animali esprime infatti grande preoccupazione per la questione delle autonomie rafforzate e per i vari aspetti che queste implicano.
 
«Le Regioni – scrive Rocchi – hanno generalmente dato cattiva prova di sé nei riguardi della fauna. Calendari venatori illegittimi, deroghe a fini di caccia concesse su specie protette in tutta Europa e conseguenti procedure di infrazione conclusesi anche con condanne. Un panorama sconfortante, che ci ha visto impegnati nel difendere il patrimonio comune degli animali selvatici e che denota le tristi logiche di consenso venatorio, che ancora oggi nella crisi della Natura ispirano l'azione di molte amministrazioni locali».
 
«Tutto questo – prosegue Rocchi – mentre sono numerosi i fattori che ogni giorno di più gravano sulla vita selvatica: la distruzione degli habitat, l'agricoltura chimizzata, l'inquinamento, il mutamento del clima, che sconvolge riproduzioni e migrazioni. La caccia, la cui pressione è ancora tanto forte nel nostro Paese, nonostante il declino di tante specie, denunciato dalla scienza».
 
Insomma, secondo Enpa, la concessione alle Regioni di autonomie rafforzate anche in campo ambientale rischia di causare un colpo devastante alla nostra biodiversità.

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