Associazioni a ministro Costa: Il Collegato ambientale metta fine al bracconaggio”

"Il Collegato ambientale rappresenta una storica possibilità per mettere definitivamente la parola fine ai delitti contro la faunain Italia. Il raggiungimento di questo obiettivo è però possibile solo a condizione di prevedere strumenti normativi realmente idonei ad investigare, contrastare e sconfiggere la piaga del bracconaggio. Violenze, sofferenze e torture che fucili, trappole, reti, veleni e i molteplici strumenti illegali producono a milioni di ANIMALI ogni anno in Italia devono essere fermati per sempre". Così le associazioni Enpa, Greenpeace Italia, Lac, Lav, Legambiente, Lipu BirdLife Italia, Lndc, Mountain Wilderness, Oipa, Salviamo l'Orso, Vas e Wwf Italia chiedono al ministro dell'Ambiente Sergio Costa "azioni chiare e decise, in linea con le indicazioni del Piano d'azione per il contrasto al bracconaggio che oltre a prevedere l'aumento delle sanzioni escludano la possibilità di scappatoie normative e che rischiano di vanificare l'efficacia delle norme e di renderle di fatto inapplicabili". "Se così non fosse saremmo di fronte ad un fatto grave anche nei confronti della Commissione Europea che ha archiviato l'indagine avviata contro l'Italia proprio a fronte dell'impegno formalmente assunto dal nostro Paese e che procederebbe quindi ad una rapida riattivazione della procedura d'infrazione", avvertono le associazioni in vista della imminente presentazione in Consiglio dei Ministri del disegno di legge 'Collegato ambientale alla Legge di Stabilità 2020', che conterrà le norme di attuazione del Piano d'azione nazionale contro il bracconaggio sugli uccelli selvatici.

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