Una vera operazione di intelligence portata a termine poco prima delle feste natalizie, quando il consumo della carne d'agnello raggiunge uno dei picchi stagionali (l'altro a Pasqua). Ad organizzarla, il 12 e il 16 dicembre, sono stati gli attivisti di Animal Welfare Foundation (AWF), organizzazione protezionista con sedi in Svizzera e Germania impegnata in particolare nella tutela degli animali cosiddetti da reddito, e le Guardie Zoofile Enpa del Nucleo di Vicenza. Obiettivo dell'operazione "Agnus Dei" (così è stata chiamata da Enpa): intercettare i trasporti illegali di agnelli che partono dai Paesi dell'Est Europa (Romania, Ungheria e Polonia soprattutto) verso i macelli italiani, verificare le condizioni in cui viaggiano gli animali, e, in caso di irregolarità, attivare i controlli delle forze di polizia sui camion.
A condurre l'operazione "Agnus Dei" sono state squadre "miste" composte da AWF e dalla Guardie Zoofile Enpa di Vicenza che, oltre a fornire supporto operativo, hanno agito come intermediari tra Animal Welfare Foundation e la Polizia Stradale. La missione è partita dalle sponde del Lago Balaton, quando Enpa e AWF si sono messi sulle tracce dei trasporti "sospetti" in partenza dagli allevamenti. E' cominciato da qui un lungo "inseguimento" che si è protratto per centinaia di chilometri, fino a quando cioè gli attivisti non sono riusciti a verificare sommariamente le condizioni di viaggio degli animali e a chiedere l'intervento della Polizia Stradale. Concluso il primo inseguimento, le Guardie Enpa e i volontari AWF si sono rimessi in moto, raggiungendo la Slovenia e ripetendo l'operazione con altri camion "a rischio".
L'operazione si conclusa in quattro giorni dopo più di 3mila chilometri percorsi e ha permesso di fermare ben cinque trasporti; quattro di essi sono risultati "fuorilegge", perché in evidente violazione delle norme nazionali ed europee sulla movimentazione di animali. I trasportatori "illegali" sono stati sanzionati per circa 20mila euro. «Tutti i camion erano sovraffollati e molti animali non riuscivano neanche a sdraiarsi per un riposo tanto più necessario se si considera che il viaggio dura anche più di 20 ore», spiega AWF sul proprio sito web. «Uno dei trasporti non aveva neanche la lettiera e gli agnelli – prosegue Animal Welfare Foundation – erano a contatto con le loro stesse deiezioni. Come unica superficie d'appoggio, gli animali avevano il pavimento, freddo e bagnato. Molti di loro tremavano di freddo per le temperature sotto zero».