Animali, strage di pecore a Matelica. Enpa: “Fare chiarezza sulle responsabilità. Non è detto che sia il lupo. Prevenzione dei conflitti e risarcimenti agli allevatori sono fondamentali”

Chiediamo che sia fatta chiarezza sull'uccisione di decine di pecore avvenuta a Matelica, nelle Marche, e attribuita ai lupi. Una chiarezza doverosa, che si ottiene con opportune indagini genetiche sui capi deceduti, nei confronti di tutti, anche per evitare ulteriori campagne terroristiche ai danni di un animale rigorosamente protetto a livello internazionale, comunitario e italiano, colpito da un bracconaggio spietato che ogni anno ne decima la popolazione.

Da tempo siamo impegnati perché sia finalmente applicata quella politica di prevenzione di ogni possibile conflitto tra le attività umane e la fauna, che è la strada maestra per affermare quella convivenza necessaria e possibile, sostenuta unanimemente dal mondo scientifico. Il lupo è animale schivo che si tiene lontano dall'uomo e dai suoi luoghi di lavoro. E’ stato accertato che molto spesso le predazioni sono invece condotte da cani liberi lasciati vagare dai proprietari – anche cani lupo – o da branchi di cani randagi che predano per sopravvivere. Questo è un problema che vede il mondo politico in grandissimo ritardo, con la mancata o insufficente applicazione della legge nazionale sul randagismo ma anche delle ordinanze ministeriali che disciplinano la corretta detenzione dei cani.

Secondo Enpa occorre approvare quel Piano Nazionale di Conservazione del Lupo in ballo dal 2014, che contiene importanti vincoli sulle misure di prevenzione e che è stato fermato dalle posizioni di pochissimi sostenitori del grilletto facile: quelli che non vogliono capire neppure le ragioni della scienza, per cui le uccisioni non sono solo ingiustificate o inutili, ma addirittura controproducenti. Agli allevatori, o comunque a chi sia colpito da verificati danni da fauna – ma anche da parte di specie domestiche inselvatichite – va riconosciuto il rimborso dei danni, senza ritardi. Questa è la posizione che l'Enpa ha portato in ogni sede istituzionale.

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